Da un’inchiesta della Sondaggiusti risulta che il 50% degli italiani è a favore dell’ora legale e il 50% contro. Ma attenzione: una filiale della suddetta agenzia, la Sondaggiusti-Precisi, informa che il 50% del primo 50% è talmente entusiasta di questa misura che vorrebbe introdurre l’ora e un quarto legale, più che altro per farci stare la pausa caffè-siga-e-giro lungo per non tornare subito in ufficio, mentre l’altro 50% del primo 50% è contrario a quest’innovazione. Anche il secondo 50% è però spaccato in due: un 50% è sì contrario all’ora legale, ma gradirebbe piuttosto un giorno extra, mentre l’altro 50% non vuole saperne. A sua volta, la metà del 50% che si batte per il giorno extra desidera che detto giorno sia festivo al fine di riposare, e l’altra metà lo preferirebbe feriale per guadagnare di più, cementare l’amicizia coi colleghi, fare un altro giro lungo e litigare un altro pochino su Berlusconi. Chi invece non vuole giorni extra a nessun costo, ma è disposto a incatenarsi al municipio per la settimana lunga, deve vedersela con quei disgraziati che, pur non volendo neanche loro giorni extra che tengano, si frusterebbero ansimando di piacere per avere la settimana corta; naturalmente anche queste ultime due fazioni sono divise secondo la regola del 50 e 50: i lunghisti incerti fra il passare la domenica in città o in campagna chiedono l’aiuto del pubblico, mentre si affidano alla telefonata a casa i cortisti che durante la protesta non sanno se farsi frustare dalla propria donna o da una mistress specializzata.
Mario Kraus
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