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martedì 27 settembre 2011

Concorso Fotografico - 2

Continua il concorso fotografico di Informazioni Riservate. La foto di oggi:

"La tomba del pompiere" (Anton Gardner)

mercoledì 21 settembre 2011

Concorso Fotografico

Parte il concorso fotografico di Informazioni Riservate!
Se hai qualche foto degna di pubblicazione, non esitare ad inviarcela all'indirizzo informazioniriservate@gmail.com.
Le più simpatiche verranno premiate con una calorosa stretta di mano.

La foto di oggi dal titolo: "Pressioni Inavvertite" (Anton Gardner)

sabato 17 settembre 2011

Che Pialle

“Si dimetta. Faccia un passo indietro. Ecco, così, un po’ più a destra, grazie. Prego, sorrida. Fermo con le mani. Le metta a posto, lì, ecco. No, davvero, se lei avesse la compiacenza di fare ‘sto benedetto passo indietro le saremmo molto grati, anche perché in tal caso andremmo al governo noi. Davvero, dia retta, si dimetta. Giù le mani, sì, proprio quelle. Faccia un favore al Paese, vada da Napolitano e rassegni le dimissioni. Dunque si rassegni, faccia ‘sto cacchio di passo indietro e ci lasci lavorare, che noi sì che siamo quello che ci vuole per il Paese.”
Che pialle. Settimane, mesi, decadi di dichiarazioni sempre uguali a se stesse, qualsiasi cosa succeda. Commenti sempre più simili alle battute di una filodrammatica in vacanza, alla particina del guitto che si ritrova sempre la stessa espressione pitturata sulla faccia, senza mai un guizzo, un motto di spirito, uno svolazzo lessicale che ti faccia levare la testa. Tutto così, e chissà chi è il genio che ha inventato la variante del passo indietro per non parlare sempre di dimissioni: da premio Nobel per l’oratoria.
Che pialle veramente. Con queste frasi fritte e rifritte, ripetute ogni giorno in tutti i TG, giornali radio, giornali e basta, questi sfaccendati hanno piallato tutto: la politica, l’interesse dei cittadini per la medesima, gli argomenti, persino i problemi mostruosi che ci troviamo tra capo e collo non solo noi, ma anche l’America, la Francia, la Germania, l’Est, l’Ovest, tutto il mondo.
Piallato tutto, come se anziché di una crisi bastarda si trattasse di una stanca e logora routine. Dico: la disoccupazione. Ci pensate? Una cosa gravissima, da disperarsi e battere la testa contro il muro. L’immigrazione che dura e durerà per omnia millennia millenorum, e che nessuno potrà mai arrestare. La manovra con i suoi continui cambi di direzione, che son come un tizio che passeggia allegramente con un’asse di legno sotto il braccio e continua a girarsi distratto, così te la può sbattere in faccia perché manco guarda dove sta andando: ti alzo l’IVA, no, te l’abbasso, la lascio com’è, di più, ti faccio lo sconto, al massimo te l’aumento come ultima ratio, no anzi, ora te la porto al 22%, vai. E avanti: il contributo di solidarietà? Manco per il ciufolo: piuttosto ti abbasso i tagli e riduco l’incremento dell’abolizione delle province. Contento? Qua invece che facciamo? Dai, tagliamo tutto subito, anzi no; ti faccio il giochetto sporco ed elimino non le province (così basterebbe una legge e zac, sarebbe troppo facile), bensì la Provincia, che lì ci vuole una riforma costituzionale con la maggioranza allargata, quindi hai voglia di bere ova prima di riuscire a vararla, con tutte le divisioni, le correnti e le sottocorrenti che abbiamo. Finita qui ‘sta manovra? Sì, no, ne facciamo un’altra per sicurezza, grazie. Tutte cose, insomma, estremamente preoccupanti, che possono dare sterzate e sferzate decisive al tuo futuro, alle tue decisioni, al tuo tenore di vita da qui in poi. Ma questi combinano pasticci in nome dell’UE, di Moody’s che ti boccia, della Borsa che si trastulla con le sue altalene speculative. Questi, insomma, cambiano continuamente idea, e quegli altri che fanno? L’opposizione? Ma figurati. Dire “si dimetta, faccia in fretta, un passo indietro, un po’ più in giù”, questa sarebbe opposizione? Molto utile, davvero.

Mario Kraus (da oggi ufficialmente indignato)

martedì 13 settembre 2011

Potere Relativo

A me mi hanno rovinato i poteri deboli (quelli forti hanno altro a cui pensare). Se non siete dei politici o dei pezzi grossi in generale potete venire sotto la mia aluccia a lamentarvi, perché oltre ad essere sulla mia stessa barca e a mettervi di default nei miei panni, avete lo stesso, identico, letale nemico: i poteri deboli.
La mia, digiamogelo francamente e democraticamente, non è un’aluccia protettrice. Perché se lo fosse, i poteri deboli me li sarei sgranocchiati a colazione, o quanto meno me la starei giocando con loro ai supplementari, e invece sono qua, accorato dalla sconfitta e tormentato dai dubbi (“Ma Amleto nun era fascio? Ma magari fosse fascio, armeno avrebbe fatto ‘na scerta naa vita”). Indi non mi resta che fare cose che non serviranno, cose inutili. In questo, permettetemi, sono un asso. Per esempio domani, o anche fra sei mesi, mi andrò a leggere Leopardi in klingon, cosa appunto del tutto inutile perché i klingoniani non provano l’amore né la malinconia. Vi immaginate un po’ se noi dovessimo leggere poesie sul contraxismo o sul fljuberto ergonomico (tipiche manifestazioni della vera anima klingoniana)? No, appunto.
A scanzo equivoci, mi resta un’ultima cosa da dire. Se è vero non ho sicurezze riguardo ad Amleto, su di me almeno sono sicuro: una quindicina di anni fa un emerito sinistronzo mi diede sul suo giornale del razzista e del fassista, nonché “qualsiasi altro aggettivo che si possa trovare con appena un po’ di sforzo”. Ergo, sbizzarritevi. È pure gratis.

Gnaggnerox

sabato 10 settembre 2011

Ciak, si giri!

La lunga scena di nudo integrale di una Monica Bellucci in stato di grazia nel nuovo film dello sconosciuto maestro francese Philippe Garrel "Un etè brulant" ha mandato in visibilio il pubblico maschile della Mostra del Cinema di Venezia, nonostante la pellicola sia stata definita dalla critica alla stessa stregua della fantozziana corazzata Potëmkin. Durante l'intervista di rito, il regista ha dimostrato un ottimismo senza precedenti: "Diciamo che dovremmo più o meno rientrarci delle spese, forse".

Anton Gardner

martedì 6 settembre 2011

Dentro Tutti

Tg1.
"Dopo la mirabolante notizia sul non vedente che ha subito per errore un trapianto di corna, passiamo ora al meteo. Giornata rovente su tutto lo Stivale. In studio con noi c'è Valendina Tristi, a te Valendina".
"Sì, Alviera, grazie della linea. Come anticipavi, oggi l'afa si è fatta sentire in tutta Italia, con temperature superiori a 38 gradi al centro e sulle isole maggiori. Il Lazio regione più calda in assoluto. Ma sentiamo il nostro corrispondente dalla redazione regionale, Alicardo Panzaccorta".
"Grazie mille Carlotta, è proprio come dici tu: il Lazio è la regione più calda in queste ultime ore. Molte città si sono svegliate questa mattina sotto una cappa umida e grigiastra che non accenna ad allentare la presa e rende irrespirabile l'aria. I maggiori problemi sono stati registrati nella Capitale. Il nostro inviato, Svetlano Consorzi."
"Sì, Alicardo, siamo collegati da Roma, più precisamente da Campo dei Fiori. Un caldo senza precedenti nelle strade capitoline. Il traffico è andato in tilt sin dalle prime ore del giorno ed i condizionatori delle palazzine stanno funzionando ininterrottamente. Il picco di temperatura è stato registrato intorno alle ore 15 nel quartiere Trullo. Sentiamo il nostro corrispondente di quartiere, Consalvo Mariotti".
"Vi parlo da Via del Monte delle Capre, nel punto preciso in cui l'ARPA Lazio ha registrato il picco di 38.6 gradi centigradi, precisamente alle ore 15.32, con un'umidità del 79%. Ma sentiamo l'opinione della gente: il nostro inviato, Geranio Strastorti."
"Buongiorno da Geranio Strastorti. Siamo in compagnia del signor Gianfederico. Sente caldo?"
"Madonna Santa, da mori'..."
"Bene, a te Consalvo".
"Grazie mille Geranio. A te Svetlano."
"Riprendiamo la linea da Roma e la rimbalziamo nella sede regionale. A te Alicardo."
"Dalla sede regionale è tutto. A te Valendina".
"Per il meteo è tutto. A te Alviera".
"Grazie Valendina. Ed ora un quarto d'ora di pubblicità".

Anton Gardner

lunedì 5 settembre 2011

Diverse Interpretazioni

Da un sondaggio effettuato dall'AISES (Associazione Italiana Sedicenti Effettuatori di Sondaggi) risulta che la Bellucci viene ricordata dal pubblico italiano non tanto per le forme sinuose - che il medesimo panel definisce "niente che non abbia anche mia nonna" (vedi foto, N.d.R.) - quanto per le incontrovertibili doti istrioniche dimostrate dall'attrice davanti alla cinepresa. Come non ricordare infatti il ruolo di dottoressa muta interpretato in "L'ultima alba", film con Bruce Coyote del 2003 (in realtà il film era con Bruce Willis, ma dopo i risultati al botteghino l'attore americano ha richiesto immediatamente che il titolo fosse cancellato dalla propria filmografia) o il capolavoro indiscusso "La passione di Cristo" (2004) in cui anche i più attenti critici cinematografici hanno creduto fino all'ultimo che fosse lei la protagonista della pellicola, forse tratti in inganno da un titolo che, in effetti, apre a diverse interpretazioni.

Anton Gardner

giovedì 1 settembre 2011

Nun Te Capimo

Il sole di domenica (Dolcenera)

Io non ti capisco,
io mi lascio andare freccia nel futuro.
E tu che parli di affinità,
i tuoi riflessi di vanità,
falso di un tramonto il senso delle cose.

Siamo faccia a faccia io e te,
e facciamo solo come se cambiare sia un dovere.
Se ad ogni reazione corrisponderà un'azione.

Crolla, crolla, crolla il sole di domenica,
le previsioni del tuo cuore fanno a cazzotti col dolore,
e brilla, brilla, brilla il cielo dell'America,
le quotazioni del tuo amore sono espressioni letterarie che infieriscono sull'idea,
che ho di me.

Per chiosare questi versi ci vorrebbero proprio gli sberleffi che Lillo e Greg, in una canzone di identico tenore ma con intenti chiaramente autoironici, piazzarono nel ritornello del testo di D’amore e nel vento (chi volesse ascoltarla faccia clic qui e avrà la canzone in omaggio). Forse è autoironica anche Dolcenera, che s’immedesima nell’ascoltatore fin dal primo verso (“Io non ti capisco”) che poi è l’unico che effettivamente si riesca a comprendere di tutto il brano. Il resto è silenzio (attonito): davanti ad acrobazie verbali come “le previsioni del tuo cuore / fanno a cazzotti col dolore” o “le quotazioni del tuo amore / sono espressioni letterarie ecc.”, “i tuoi riflessi di vanità, / falso di un tramonto / il senso delle cose”, viene francamente il dubbio che Dolcenera ci stia sic et simpliciter pigliando per il culo.

Mario Kraus