Mailing list

Vuoi essere informato non appena viene pubblicato un nuovo articolo? Iscriviti alla nostra mailing list!
La tua email:


mercoledì 27 settembre 2006

Battute Involontarie

Doveva essere il quarto o il quint’anno delle superiori. Un giorno, a diritto, eravamo tutti intorno alla cattedra per sapere l’esito di un compito in classe. La professoressa comincia a leggere i voti e a un certo punto annuncia che L. Buffo, il mio compagno di banco, aveva preso 7. Io mi giro per fargli i complimenti e dico: “Grande Buffo”. L’insegnante, che era a due passi da me, si mette a ridere: “Carina, questa: grande buffo – grande puffo, eh eh”. Resto basito un attimo e poi dico: “Ah, adesso l’ho capita”.
Devid Antoleariu

sabato 23 settembre 2006

Giustizia è fatta!

In un clima politico acceso e fortemente conflittuale come quello italiano, in cui siamo abituati al muro contro muro, alle continue e futili polemiche, ai moniti e ai discorsi senza capo nè coda, stupisce ogniqualvolta le dichiarazioni di destra e sinistra vanno nella medesima direzione. Lo stupore nel vedere la classe politica unita e compatta in un unicum iperglicemico di affetto e stima reciproca cede il passo all'indignazione nel momento in cui si intuisce il tema della dissertazione che vede tutti d'amore e d'accordo. Indignazione dettata non dal fatto di essere scandalizzati - dalle nostre parti siamo avvezzi a questo ed altro - quanto dal fatto che, ancora una volta, ci prendono per deficienti. "Giustizia è fatta, abbiamo tolto il marcio nella politica italiana", ha fatto sapere Clemente Mastella, Ministro di Grazia (di Giustizia se n'è vista poca, finora), riguardo al decreto che vieta l'immagazzinamento di dati, fra cui registrazioni e trascrizioni telefoniche, nei computer interni alle aziende di telefonia fissa e mobile. Decreto approntato e votato in quattro e quattr'otto. La dichiarazione del Ministro suona come un: "adesso nessuno ci può più rompere le uova nel paniere", com'anche il plauso unanime ricevuto dall'intera classe politica. Eh sì, perchè se in prima pagina del Corriere della Sera viene pubblicata la conversazione in cui Assunta Manno racconta all'amante Giuseppe Silvestre di aver trovato lavoro al Servizio Giardini, si sorride. Se invece compare la telefonata in cui Clemente Mastella raccomanda a Montezemolo il figlio (pluriripetente) del suo pescivendolo di fiducia, beh, allora non si sorride più.
"Finalmente il marcio è scomparso dalla politica italiana", chiosa della famosa scena de "I due carabinieri" in cui Montesano si rallegrava con Verdone per la totale assenza di reati nella Capitale: avevano la radio spenta.

venerdì 22 settembre 2006

Calcio: ultime notizie

Anche la Francia, per risolvere i problemi di spogliatoio emersi dopo l’ultimo allenamento (le docce non erogano più acqua, ma aranciata amara), è corsa ai ripari affiancando a Domenech l’ex CT della Soranese Marc-François Lunedìch. “È stata una decisione naturale, all’insegna della coerenza” ha dichiarato il Presidente della federazione calcistica francese. Dopo avere appreso la notizia, i cartomanti transalpini si son detti subito in grado di prevedere con esattezza quali saranno i prossimi cinque allenatori dei Bleus. In casa nostra, intanto, importanti innovazioni: Pino Pacifico inaugura la formula scaramantica “Gatto Gattuso ti gratto il muso”, suggerita da Enza Pazi (sua prosuocera per motivi strategici) e dichiara che la pronuncerà all’inizio di ogni allenamento dei giocatori azzurri. Pare inoltre che l’argentino Messi sia uno dei prossimi acquisti della Nazionale: gli informatori della Federazione hanno scoperto infatti che lo zio di suo cognato è nato a Foggia Est, cosa che ha entusiasmato i giornali sportivi italiani, subito affrettatisi ad annunciare che l’oriundo è servito. Sì, a poker.
Mario Kraus

giovedì 21 settembre 2006

Parole GROSSE

"Adesso mi hanno rotto le palle". Questo era il senso dei mugugni emessi dal nostro Presidente del Consiglio ieri sera, durante la chiacchierata privata con Arturo Breccola dopo la lezione di Ninjutsu (quella di taglio e cucito è nei giorni pari). Nelle docce del dojo, Romano si è sfogato: "Arturo, non ne posso più. Questi vogliono farmi parlare in Parlamento due volte. E' vero che si chiama Parlamento, ma non per questo devono sentirsi in diritto di farmi fare il bis, sti stronzi. Si chiama Parlamento, mica Rincoglionimento". Breccola, dal canto suo, ha provato a calmare il Professore: "Daje, Roma', statte tranquillo. Devi parla' du vorte perchè devi anna' a fa er discorzo alla Camera e ar Senato". "Ah, pure al Senato??? Ma che sono matti??? E da quando il Senato ha potere legislativo?", ha chiesto con una punta di indignazione il Premier. "Che io sappia da sempre". Un urlo disumano echeggia nello spogliatoio.

martedì 19 settembre 2006

Incompatibilità

Ce ne vorranno di giorni per far capire a Guido Rossi la motivazione che ha spinto Petrucci a revocare il suo mandato alla Federcalcio. Nel frattempo, vi segnaliamo un sito, www.secondlife.com, in cui è possibile giocare on-line e diventare un cyber-abitante di una cittadina virtuale. All'iscrizione (gratuita se si attiva un account base) è sufficiente inserire un nick fantasioso e scaricare il client - un programma di 25mb - dal quale si effettua l'accesso alle risorse della cittadina (comprare terreni, costruire case, avviare attività commerciali, manifestare contro il Papa...). Noi di informazioniriservate siamo presenti sotto il nome di Lawrence Kojishi. Se inserite il nostro nick come referrer, fate una buona azione e ci regalate un po' di soldi virtuali (visto che di regali in contante non se ne parla) grazie ai quali proveremo a costruire un isolato in cui vi offriremo casa. Più case per tutti.

sabato 16 settembre 2006

Pino Pacifico al Lavoro

Pino Pacifico ha preso possesso della Nazionale italiana di calcio alle 15:12 di ieri (17:23 ora italiana) e fra due minuti sarà anche il nuovo allenatore di quella di rugby e di bocce. Il primo insulto di Pino nei confronti dei suoi giocatori, avvertito nitidamente alla terza ora di sgroppate, ha subito spinto all’ottimismo i massimi dirigenti federali: “Oggi” ha detto uno “stanno nascendo i prossimi campioni d’Europa: ve ne accorgerete fra una ventina d’anni”, mentre un tifoso della prima ora (era venuto a vedere gli allenamenti alle 16:15) si è sbilanciato: “C’è quel Gattuso lì che mi sembra giochi benino”. Pacifico ha rilasciato solo ieri sera la prima intervista della sua gestione, dichiarando tra l’altro che “l’attacco, e sottolineo l’attacco, è tutto da rifondare: richiamerò Tony Porpetta, mio compagno di banco delle medie, che quando giocava a carcetto scartava pure il pallone, e il quarto di punta Lasko Pancevic, che ingannava sempre il portiere prima di tirare i rigori dicendogli “Anta sdrièbna” (in serbocroato “La tiro fuori”). Dicono che non possiamo farlo giocare con noi perché è straniero. E perché, Camoranesi è forse di Nocera Inferiore? Il centrocampo, e sottolineo “centrocampo”, ha bisogno di un paio d’innesti: sto già pensando di convocare Prodi e D’Alema.” “Ma chi, il premier e il seconder?” “Sì, proprio loro: vedrete come daranno respiro alla manovra. La difesa, e sottolineo “sottolineo”, non va cambiata: è l’unica cosa che va bene”. “Ma come va bene? L’urtima vorta se so’ presi tre pestoni”. “E te pareno tanti? Molti spettatori avevano mollato l’incontro dopo il due a zero e quando hanno saputo il risultato finale si son detti “Ma come? La Francia ne ha fatti solo tre?” Quindi non c’è da aggiungere nulla, piuttosto c’è da togliere: a levar Cannavaro, la settimana scorsa ci avremmo scapitato un’autorete in meno”.
Mario Kraus

venerdì 15 settembre 2006

Michel Platinàt

A Michele Sant'Oro ha fatto bene la cura a suo tempo riservatagli dal Cavaliere. Pensate: nella prima puntata di Anno Zero trasmessa ieri sera su Rai Due, è riuscito a resistere addirittura un'ora prima di sferrare un attacco alla famiglia Berlusconi. Un record da guinness dei primati. Si parla d'immigrazione e di integrazione, ed il redivivo, sfoggiando una capigliatura bionda che non ha nulla da invidiare a quella della Carrà, invita due ragazzi di Milano a testimonianza della situazione tragica in cui versa il quartiere Rogoredo. Per i primi quaranta minuti sembra quasi una trasmissione normale. Ma guai ad abbassare la guardia con Michel. C.v.d., compare improvvisamente il volto gaudente di Marco Travaglio. Il giornalista, accompagnato da una vagonata di numeri e percentuali, prova a dimostrare che lo sfruttamento dei clandestini nei cantieri nonchè la malavita sono totalmente imputabili alla Bossi-Fini. Quel che fa sorridere, oltre al ruolo marginale riservato all'indulto, è che chi ieri ha snobbato ed irriso i politici che argomentavano la propria tesi "cifre alla mano" - ironia del destino - oggi sale sul pulpito con calcolatrice e tabelle. Vabbè. Adesso Sant'Oro farà parlare qualche voce contrapposta... al massimo qualche voce al di sopra delle parti. Certo, Fausto Bertinotti.

giovedì 14 settembre 2006

Scusate se Esisto

"Non riesco a capire perchè nessuno mi ha avvertito", ha dichiarato con un po' di nervosismo Romano Prodi durante la lezione settimanale di taglio e cucito. "Ma come?! Sono molto amico di Tronchetti, eppure quel bambino cattivo non si è degnato di farmi neanche una telefonata... forse aveva finito il credito". Come no, sicuramente. Il Professore si è leggermente risentito per non essere stato avvisato dello scorporo di Tim. Non si sa se in qualità di Presidente del Consiglio o in qualità di azionista. "Eppure vado a cena insieme a Marco una volta a settimana...". Non si sa se in qualità di Presidente del Consiglio o in qualità di azionista. Comunque sia, fa bene a preoccuparsi, l'adesso-non-più-tanto-felice Romano. Gliene diamo atto. Ad esser sinceri, anche a noi si drizzano i capelli, i pochi che ci son rimasti. Cari Italiani, c'è ben poco da ridere: se avete un minimo di sale in zucca, non dovreste dormire sonni tranquilli. Iniziate piuttosto a tremare e, ahimè, a farvene una ragione: non per la divisione aziendale, ormai inevitabile, nè per il fatto che pian piano ci stiamo svendendo agli stranieri, nè tantomeno per le ripercussioni tragiche che si avranno in borsa, quanto per il fatto che nel pacchetto di vendita di Tim è compresa la cessione delle quattro paperelle e, cosa ancor più grave, della figona che le conta.

martedì 12 settembre 2006

11 settembre

11 settembre, commemorazione dell’attentato alle Twin Towers sul TG1 delle 20. Si apre raccontando di una manifestazione di protesta contro l’amministrazione Bush. Si prosegue intervistando due sciacquette che, almeno nella traduzione dell’inviato, lamentano di non potersi portare a bordo degli aerei i loro zainetti concludendo: “Siamo più liberi di prima?” E poi via con il consueto stucchevole défilé dei vari Mortadella, Fassino, Pecoraro, Bertinotti, Rizzo, Rutelli, tutti allineati e coperti nella condanna del terrorismo, cui rinnovano fierissima contrapposizione e indefettibili propositi di lotta. Al terrorismo. Non ai terroristi. Cui invece continuano a fornire approdi sicuri, assistenza in mare e a terra, tolleranza senza limiti e leggi compiacenti che giustificano sentenze assurde e suicide. Cui forniscono pure, ed è forse la faccenda più grave, un asfissiante supporto ideologico principalmente veicolato dalla TV pubblica, dove d’altro non si parla ormai che d’integrazione e con qualunque pretesto, dai servizi sull’apertura delle scuole alle varie fiction ai commenti sportivi. Per cui il terrorismo e i terroristi a parole esecrati sono pure categorie astratte, mai qualificate, e sì che oggi non sarebbe difficile, perché sulla piazza c’è un solo terrorismo internazionale: quello islamico. Sarà forse per questo che i nostri sinistri governanti non specificano mai di quale terrorismo parlino: non ce n’è infatti bisogno. Ma non vi pare alquanto ipocrita commemorare l’11 settembre esecrando gli assassini islamici e detestando gli americani, perché se l’amico del mio nemico è mio nemico, non sarà che il nemico del mio nemico è mio amico?
Luigi Kraus

lunedì 11 settembre 2006

Cambi al Vertice

Abbiamo il piacere di informarvi che ci leggono anche dall'Ungheria. Vorremmo tanto sapere chi è quell'anima candida che si collega ogni giorno sul nostro blog. Ce lo faccia sapere via email. In suo onore, l'articolo di oggi verrà scritto totalmente in ungherese:
Hivatalos van: Donadoni mondatta le és hagyatt a válogatottot Pinonak Pacsifikonak, a gyermekkor ellenséganak és a Sporting Velletri s Spinaceto edz"o. “A Olaszország – Ukrajna meccsben kell...

Vabbè, scriviamolo in italiano, sennò qualcuno non capisce:
È ufficiale: Donadoni si autoesonera e lascia la Nazionale a Pino Pacifico, suo nemico d’infanzia e già allenatore dello Sporting Velletri e dell’U. S. Spinaceto. “Per l’incontro con l’Ucraina” afferma non del tutto convinto il neo-ex allenatore degli azzurri “serve una ventata di novità, un tipo deciso, uno simpatico come quello che c’era prima [Lippi, ndmestesso], non un Amleto: quello allenava la Danimarca e avete visto com’è andata a finire [eliminata nei quarti degli Europei del 1602 e neppure qualificata per i mondiali successivi, arinotadersottoscritto]. Pino è stronzo parecchio, siamo d’accordo, se non ricordo male mi tirava addosso i castelli di sabbia a lezione, ma è un duro alla Capello e i suoi schemi sono così efficaci che fa segnare anche i raccattapalle. Ma ce lo vedevate Govou a segno du’ vorte con uno come lui in panchina? Sarebbe stato più probabile che San Marino battesse la Germania per 13 cocomeri a zero; e poi, solo per darvi un’anteprima, sapete qual è il motto con cui risponde quando lo chiamano per esteso? “Pacifico un cazzo”. Mi sembra che dica tutto: quindi lascio a lui la Nazionale A e pure l’Under 21, che ultimamente vince ma segna poco.” L’Ucraina ha già adottato le giuste contromisure affidando la panchina a tre allenatori (Pavel Korkovic, Roman Gargiulejev e Lazial Sbilenko, che fino a due ore fa era solo l’allenatore degli attaccanti) e, per bocca e per mano del suo presidente federale Pepe Ronchino - ucraino di origine spagnola - ha già fatto sapere senza far la voce grossa che darà battaglia alla compagine di Pacifico: “Ve sfonnamo”. Nell’attesa d’affrontare la Nazionale italiana a casina gongolano anche i lituani, incoraggiati dal bel pari ottenuto a Napoli e spronati dal loro interno fluidificante sinistro Mikoliunas, lituano di origine romana: “Quanno fate ‘n sarto in Lituania ve lo sfonnamo pure noi. Ah, a proposito, ma quello che avevate portato in Germania era il famoso culo di Lippi? No, perché pensavo fosse un dirigibile.”
Mario Kraus

domenica 10 settembre 2006

Onde Alfa

Alzi la mano chi di voi non ha pensato subito a Mazinga quando ha letto il titolo di questo post. Ebbene no, il salvatore del genere umano, paladino della giustizia, difensore dei poveri, centrocampista degli oppressi ed esterno destro dei deboli, portatore di felicità (ah no, quello è un altro...) non c'entra nulla con questa storia. Vi sottoponiamo un esperimento volto a dimostrare le incredibili doti nonché enormi potenzialità della musicoterapia. In questo mondo pantistico, naturalistico, cosmico, che viaggia alla velocità della luce, in cui siamo stressati, costantemente bombardati da rumori martellanti, da pubblicità, da stereotipi, da discorsi di Fassino (lo sappiamo, è dura), occorre trovare qualche minuto nell'arco della giornata da dedicare all'ozio della mente. Ci siamo imbattutti, quasi per caso, in un sito in cui si invitano i signori navigatori a scaricare e ad ascoltare - si raccomanda con cuffie stereo - tre brani musicali, grazie ai quali si veicolerebbero onde alfa.


Le onde alfa sono onde a bassa frequenza che il cervello umano genera allorquando si trova in uno stato rilassato, calmo, lucido ma senza pensieri. Sembra difficile non pensare a nulla - e compiacersene, soprattutto perchè si penserebbe al fatto che in quel momento non si sta pensando a nulla. Ma questo è un altro discorso. Ecco, arriviamo al punto: questi benedetti file musicali, scaricabili premendo qui, qui e qui, riuscirebbero a indurre nell'ascoltatore uno stato di rilassamento vigile. Noi, dediti al sacrificio e allo sprezzo del pericolo per amor di scienza, li abbiamo provati per voi, e, come previsto, il nostro stato di veglia ha in poco tempo lasciato il posto ad un altro stato: non di rilassamento vigile, ma di rincoglionimento totale.

sabato 9 settembre 2006

Problemi Risolti!

Mentre il Distributore Self-Service di Felicità, non avendo più soldati in contanti, propone l'invio in Libano di 3000 ausiliari del traffico (con il pieno appoggio della cittadinanza romana), in Italia si respira un'aria di benessere e di serenità. Da quando il nano rauco si è tolto dalle scatole, non c'è più posto nè per la povertà nè per la crisi economica. Dal 12 aprile si è assistito in effetti ad una ripresa industriale senza precedenti. Tutto merito della squadra della Spensieratezza, che Maria De Filippi (il marito di Costanzo, tanto per intenderci) ha proposto di far partecipare alla nuova edizione di Unan1mous. I prezzi son calati del 50% e a Milano, per festeggiare, dalla felicità si sono messi tutti a fare sesso sfrenato, ragazzi tunisini e studentesse francesi, Magrebini e quarantenni italiane, ad ogni ora del giorno, dalle sei di mattina a notte inoltrata. Pensate, c'è stato anche chi ha sgozzato la figlia in sacrificio ad Allah, per ringraziarlo dell'avvenuta integrazione e per dimostrare che il gaudium magnum che trasuda dalle interviste e dalla cotenna di chi so io esiste per davvero. L'enorme ondata di beatitudine innescata dalle scorse elezioni ha rivoluzionato gli usi e i costumi della popolazione: sempre più spesso si sente di cittadini impegnati in festini organizzati in numerose ville del nord, dove si dà vita ad una variante del gioco di Arturo. Due squadre si fronteggiano; quella degli Italiani, che viene legata alle sedie, e quella degli Albanesi, che dopo aver indossato un passamontagna (ma non sempre, le regole non sono esplicite in tal senso) fa finta di essere una banda di rapinatori che massacrano di botte i loro ostaggi per farsi dare i gioielli e i rolex. Delle volte si raggiungono livelli di recitazione da Oscar. Complimenti. Ah già, ora che ci penso: le vecchiette che riescono a malapena ad arrivare alla fine del mese non chiacchierano più. E grazie. Con la forte (e serena) riduzione delle tasse sui depositi bancari, le nonnine possono dormire sonni tranquilli. Ecco, adesso che siamo tutti felici e possiamo permetterci lo yacht da venticinque metri, sediamoci in cerchio davanti alla tv e gustiamoci lo strameritato ritorno dell'epurato per antonomasia, Michele Santoro, relegato dal regime cupo del male nella fredda steppa dell'Europarlamento, a venticinquemila euro al mese.

venerdì 8 settembre 2006

Era Veltroni!

Si è sciolto un enigma che appassiona da sempre i letterati dantisti e non solo quelli: finalmente si è capito cosa, anzi chi intendesse Dante quando parlava del veltro nel primo canto dell’Inferno (verso 101). Si riferiva, con mirabile potenza visionaria e ottima approssimazione onomastica, al sindaco di Roma Walter Veltroni: “Questi non ciberà terra né peltro, / ma sapienza, amore e virtute / e sua nazion sarà tra feltro e feltro”. Sapienza, amore e virtute, com’è noto, sono qualità indiscusse dell’attuale governo Prodi che tra un indultino e l’altro sta anche pensando di ridurre il cuneo e il vercelli fiscale, come dimostra la finanziaria già in mente dei (i 30 milioni di euro verranno recuperati abbassando le tasse ammodo, mica come quel dilettante del Cavaliere); ma torniamo al nostro Veltroni, sindaco per tutte le religioni e per tutte le stagioni (anche le mezze), il quale ha tutte le doti per ben figurare non solo tra feltro e feltro, ma anche tra nazione e nazione: è cattolico, buddista, islamico, protestante, conciliante, animista, comunista, fascista, democristiano, socialista, filoamericano e antiamericano, filosionista e filoislamico, etero e omosessuale al tempo stesso.
Mario Kraus

giovedì 7 settembre 2006

Trancia Italia: Segno o Son Desto?

Sveglia, svegliaaaa: ma come, siamo finiti sotto a ‘n camio, sogno, son desto o so’ già arzato? Ahò, quanti ne hanno segnati? Tre? Bah, ma a me parevano sette otto o quindici – e allora San Marino che fine ha fatto? [TIMME, informazione gratuita: San Marino ne ha prese tredici dalla Germania e sentitamente ringrazia] Ammazza, e ci mancherebbe pure che ‘st’informazione me la fai pagà: ma armeno uno l’amo fatto, sì? Ah, beh. No, perché pensavo che ce l’avessero annullato per fuorigioco di Coupé (che in effetti era davanti a tutti gli altri) o fallo di confusione di Donadoni che, previdente com’è, era entrato in campo per festeggiare un secondo prima del goal. Era regolare, inzomma. [ARITIMME, ‘n’antra informazione gratuita: anche se n’amo fatto uno ci hanno fatto un mazzo a tarallo lo stesso]. Aspetta, aspetta, dimme quarcosa sui giocatori: ma Cassano ha giocato? Ah, dice di no, non l’hanno visto, però se non sbajo è stato segnalato in campo un certo Semioli, anche se ignoro ‘ndo gioca. [TIMME E TRE, mo ‘st’informazione taa faccio pagà venti centesimi: Cassano cassato senz’appello; provaci ancora Semioli; dopo la partita Buffon dichiara: “Rivincita alla Francia? Ci avrei scommesso”; Domenech cambia dopo il mondiale: oggi ha preso il Coupé.]
Mario Kraus

mercoledì 6 settembre 2006

Sulla Privacy

In un momento in cui la privacy è sempre più sotto tiro, soprattutto quando si naviga su internet usando motori di ricerca, Ixquick (www.ixquick.com), un meta motore di ricerca, ha deciso di adottare misure drastiche: dall'8 giugno 2006 in poi, tutte le informazioni che riguardano le ricerche fatte in rete sono state cancellate. “In questo modo possiamo assicurare ai nostri clienti una perfetta tutela della privacy e l’ottenimento di risultati di ricerca migliori”, spiega il portavoce di Ixquick Alex van Eesteren, “Questo perché l'utente, adoperando il nostro motore di ricerca, usa in realtà i migliori 11 motori di ricerca, senza che i suoi dati vengano registrati.” Vista la sempre crescente digitalizzazione, si salvano sempre più informazioni personali. I motori di ricerca giocano un ruolo essenziale in questo fenomeno. Durante la ricerca su internet, i motori di ricerca registrano l’ora, il termine ricercato, i siti visitati e il cosiddetto indirizzo IP dell’utente. In molti casi è possibile risalire, attraverso l’indirizzo IP, al computer - e quindi anche al domicilio - da cui è stata effettuata la ricerca. I motori di ricerca spesso conservano queste informazioni per un lungo periodo poichè esse sono estremamente interessanti, oltre che per fini commerciali, anche per la pubblica amministrazione: “Tanti motori di ricerca sfruttano tali informazioni per fini commerciali. È soltanto una questione di tempo prima che si verifichino degli abusi delle informazioni”, constata Van Eesteren. Per questo motivo Ixquick si aspetta un forte aumento di interesse nei confronti della tutela della privacy. “Il motto ‘Do no evil, fear no evil’, sbandierato dai grossi motori di ricerca come scusa per poter raccogliere informazioni sugli utenti, non regge più”, continua Van Eesteren. “In questo modo, invece, l'utente di Ixquick può effettuare le sue ricerche usando una combinazione dei migliori motori di ricerca, sapendo comunque che la tutela della sua privacy è garantita”.
Maggiori informazioni si possono ottenere visitando il sito www.ixquick.com.

martedì 5 settembre 2006

Capodanno... al Mare.

Eccolo qui, il nostro caro amico. Da quando è stato Sindaco di Roma ne ha fatta di carriera. Pensate, adesso è Vice Presidente del Consiglio con piena e totale responsabilità sullo sgabuzzino delle scope, a Palazzo Chigi. Galeotto fu il suo ritardo alla cena a casa del Distributore Automatico di Felicità subito dopo le elezioni, dove si è tenuta una riffa (ecco, adesso pronunciate "riffa" allargandovi la bocca con le mani, che coincindenza...) per i posti del potere. Il destino ha voluto che Checco arrivasse quando le poltrone erano già state tutte assegnate; e gli è toccato lo sgabuzzino. Lavoro gravoso e stancante. Tuttavia nel tempo libero, dopo aver trascorso otto ore a disporre sapientemente tutti gli spazzoloni in ordine di altezza decrescente (per l'ordine alfabetico ha fatto sapere che verranno assunti quattordici consulenti esterni, intanto paga Totò) , il Bellone trova ancora la forza per rilasciare dichiarazioni a caso: "Tre mesi di ferie tutti uniti sono troppi. Troppe code, troppo traffico, troppa gente in spiaggia o sui sentieri, troppo tutto. Meglio spezzettare, diluire, spalmare i turisti in tutto l'arco dell'anno... pensare a un modo diverso di andare in ferie significa aumentare la libertà (di chi?!, N.d.R.)... Dobbiamo aprire una grande discussione coinvolgendo l'intero Paese. Discutere sull'organizzazione delle nostre vacanze. Oggi le ferie sono strutturate come quarant'anni fa. Ma negli anni Sessanta la situazione era totalmente diversa: tanto lavoro fisso, poca propensione ai viaggi all'estero, stili di vita più modesti... Oggi le vacanze degli italiani sono profondamente cambiate ma il periodo no, quindi è ora di dare una svolta. È giusto che nel 2006 le vacanze siano organizzate come nel 1966? Questa è la domanda che pongo. Non ho soluzioni già pronte." E te pareva. Grazie a Dio abbiamo Rutelli che ci organizza la vita! Ma procediamo con la chiosa:
"Tre mesi di ferie tutti uniti sono troppi." - ma tre mesi de che??? Forse ce li avrà lui tre mesi di ferie. Beato. Chi ha quindici giorni di ferie potrebbe diluirli, certo. Potrebbe fare 1,25 giorni di ferie al mese. Per andare a trovare gli zii in Calabria sono più che sufficienti.
"Troppe code, troppo traffico, troppa gente in spiaggia o sui sentieri, troppo tutto. Meglio spezzettare, diluire, spalmare i turisti in tutto l'arco dell'anno..." - poverino. Credo sia inviperito perchè sulla spiaggia di Capalbio non c'è posto. Troppi bambini che giocano e che gli danno fastidio. La cura? Spezzettiamo l'affluenza: lui andrà al mare ad agosto mentre noi poveri mortali ci immergeremo nelle calde acque del Mediterraneo a dicembre, a febbraio, insomma... quando capita. Magari in quei 1,25 giorni di ferie a nostra disposizione.
"Dobbiamo aprire una grande discussione coinvolgendo l'intero Paese." - organizziamo una pizza, così ci mettiamo d'accordo. La Lombardia pensa lui ad avvertirla?
"Oggi le ferie sono strutturate come quarant'anni fa." - eh, lo so, questo clima è davvero retrogrado: siamo nel mondo del digitale, della New Economy e si ostina a fare caldo solo d'estate e freddo solo d'inverno. Beh, con un po' più di inquinamento potremmo risolvere elegantemente la questione.
"È giusto che nel 2006 le vacanze siano organizzate come nel 1966?" - assolutamente no. Dovremmo organizzare vacanze "spalmate" anche nelle scuole: i bambini con il cognome dalla A alla L resteranno a casa un mese e mezzo in inverno e un mese e mezzo in estate, i rimanenti faranno festa in autunno e in primavera. Sarà sicuramente semplice organizzarsi in famiglia. Penserà a tutto il nostro Francesco.
Già che c'è, per agevolare la propria vacanza, potrebbe presentare un disegno per una legge che vieti gli incidenti sull'Aurelia: si sa che i feriti (sopratutto quelli dati per morti) hanno il brutto vizio di non spostarsi dall'asfalto, neanche al sopraggiungere di un'auto blu.

venerdì 1 settembre 2006

Prepartita

In attesa di vedere lo sbarco dei nostri soldati previsto per domani (oggi, N.d.R.), trasferta difficile, un non meglio identificato addetto ai lavori assicura che non si tratterà di uno "sbarco in Normandia". Meglio così. D'altra parte, per disarmare Israele, abbiamo bisogno di tutti gli uomini che Romano Prodi - che Allah lo protegga e lo custodisca - ha deciso di schierare a fianco dei due caporali e del cuoco inviati trionfalmente dalla Francia. Gli Italiani sono talmente contenti di vedere il proprio Esercito impegnato in prima fila in una missione di Pace che hanno organizzato numerose manifestazioni a favore dell'intervento. "Forza Onu, forza lupi, so' finiti i tempi cupi". Beh, in tre anni l'opinione popolare pare sia cambiata radicalmente, a leggere le prime pagine dei giornali che sempre si sono schierati contro qualsiasi forma di militarismo. Ma anche in alcuni partiti si respira un'aria di profondo rinnovamento: un segretario comunale Ds, Francesco Ori, ci tranquillizza: “Portiamo solidarietà alle vittime civili di uno scontro fra terrorismo libanese e la risposta militare israeliana”.
Da Repubblica, Ilvo Diamanti, 4 febbraio 2003:
"Il problema, come si è visto, non è tanto l'Onu, per gli Italiani. E' la guerra. L'avversità verso la guerra. Ad ogni costo. Che ha, certo, ragioni politiche e religiose, alle spalle. Ma riassume anche altre motivazioni, assai più pragmatiche. Assai più "private". La paura, in particolare. La preoccupazione, condivisa da larga maggioranza della popolazione, che la guerra produrrà effetti molto negativi, per l'Italia, sull'economia, sulle condizioni di vita, sulla sicurezza. La paura. Che l'intervento armato non riduca, ma anzi faccia crescere le probabilità di attentati, in Occidente. E anche da noi. L'idea della guerra, valutata da pochi attori, ma sotto gli occhi di tutti. Quasi un talk-show globale, impostato su un evento possibile, che ogni giorno diventa sempre più probabile e oggi appare pressoché certo e ineluttabile: tutto ciò rende gli individui spettatori impotenti. E per questo più inquieti, insicuri. Soprattutto coloro (le donne, le casalinghe) che "assistono al mondo da casa loro". Attraverso l'occhio televisivo, che proietta e riproduce ogni elemento di inquietudine globale nel contesto locale e domestico. Da ciò l'avversione, il fastidio crescente di fronte alla cronaca di una guerra annunciata. Un sentimento, che esorbita e prescinde dalla discussione sul merito."
E ancora:
"L'avversità alla guerra, nel nostro Paese, il "pacifismo all'italiana", insomma ha profonde radici nell'insicurezza dei settori sociali che, più di altri, percepiscono l'impossibilità di "difendersi dal mondo", anche chiudendosi in casa. Coloro che temono per il presente e il futuro dei loro familiari, dei loro figli. Un atteggiamento, che, in parte, richiama l'antico vizio nazionale di "chiamarsi fuori". La tentazione di affermare, al mondo, che "non c'entriamo". Di non accettare responsabilità, anche quando i problemi e le minacce hanno nomi e volti riconoscibili. Di non scegliere, di non schierarsi. Ma in parte, questo orientamento contrastato, più che dilatorio e tattico, appare scettico e impaurito. Riflette la difficoltà - sempre più acuta, dopo il collasso delle ideologie, lo sbriciolarsi dei muri che garantivano l'ordine mondiale; e dopo l'11 settembre - di orientarsi. Di trovare bussole adeguate. E "buone ragioni", che rassicurino. E diano significato a una parola che riesce tanto enorme, tragica, solo a pronunciarla. Guerra."
Meno male che il Signor Prodi - l'Uomo della Provvidenza - è riuscito a dare queste buone ragioni a tutti gli Italiani, a regalare una bussola funzionante a tutti i giornalisti candidi, ai girotondini e al popolo della pace e dei "senza se e senza ma". Di questo gioisco non poco: perchè se non altro questa volta non mi beccherò l'appellativo di FBG (Fascista Berlusconiano Guerrafondaio).