Mentre il Distributore Self-Service di Felicità, non avendo più soldati in contanti, propone l'invio in Libano di 3000 ausiliari del traffico (con il pieno appoggio della cittadinanza romana), in Italia si respira un'aria di benessere e di serenità. Da quando il nano rauco si è tolto dalle scatole, non c'è più posto nè per la povertà nè per la crisi economica. Dal 12 aprile si è assistito in effetti ad una ripresa industriale senza precedenti. Tutto merito della squadra della Spensieratezza, che Maria De Filippi (il marito di Costanzo, tanto per intenderci) ha proposto di far partecipare alla nuova edizione di Unan1mous. I prezzi son calati del 50% e a Milano, per festeggiare, dalla felicità si sono messi tutti a fare sesso sfrenato, ragazzi tunisini e studentesse francesi, Magrebini e quarantenni italiane, ad ogni ora del giorno, dalle sei di mattina a notte inoltrata. Pensate, c'è stato anche chi ha sgozzato la figlia in sacrificio ad Allah, per ringraziarlo dell'avvenuta integrazione e per dimostrare che il gaudium magnum che trasuda dalle interviste e dalla cotenna di chi so io esiste per davvero. L'enorme ondata di beatitudine innescata dalle scorse elezioni ha rivoluzionato gli usi e i costumi della popolazione: sempre più spesso si sente di cittadini impegnati in festini organizzati in numerose ville del nord, dove si dà vita ad una variante del gioco di Arturo. Due squadre si fronteggiano; quella degli Italiani, che viene legata alle sedie, e quella degli Albanesi, che dopo aver indossato un passamontagna (ma non sempre, le regole non sono esplicite in tal senso) fa finta di essere una banda di rapinatori che massacrano di botte i loro ostaggi per farsi dare i gioielli e i rolex. Delle volte si raggiungono livelli di recitazione da Oscar. Complimenti. Ah già, ora che ci penso: le vecchiette che riescono a malapena ad arrivare alla fine del mese non chiacchierano più. E grazie. Con la forte (e serena) riduzione delle tasse sui depositi bancari, le nonnine possono dormire sonni tranquilli. Ecco, adesso che siamo tutti felici e possiamo permetterci lo yacht da venticinque metri, sediamoci in cerchio davanti alla tv e gustiamoci lo strameritato ritorno dell'epurato per antonomasia, Michele Santoro, relegato dal regime cupo del male nella fredda steppa dell'Europarlamento, a venticinquemila euro al mese.
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