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venerdì 27 ottobre 2006

Nota Tecnica Così Così

Anziché omaggiarci dei loro sorrisini di compatimento ogni volta che si tenta di ragionarci insieme, i sinistri dovrebbero solo ringraziarci. Per le elezioni vinte, è chiaro: della Porca Legge Elettorale e dei voti degli italiani all'estero s'è già detto e stradetto. Ma del Partito Pensionati di Fatuzzo, che s'è schierato a sinistra senza alcun motivo, anzi con una forte dose di masochismo, nessuno ha detto mai nulla (salvo Feltri). Bene: ha ottenuto l'1% dei suffragi al Senato (pari a 340.279 voti) e lo 0,87% alla Camera (pari a 333.278 voti). Per quanti aveva vinto l'Unione? 24.000? Superfluo fare i conti. Un’altra domanda, stavolta più semplice: ci voleva tanto a tirar Fatuzzo dalla parte della CDL, visti anche i vantaggi che il governo Berlusconi aveva assicurato ai pensionati (la pensione minima garantita a 500 euro per i meno abbienti)? Oppure: perché Fatuzzo non s'è alleato con la CDL? Questo per la parte teorica. Per la parte pratica aggiungiamo che Carlo Fatuzzo, leader del Partito Pensionati, è intervenuto il 12 ottobre u.s. al Parlamento Europeo attaccando il governo italiano per la sua politica previdenziale e concludendo con un: “Vergogna al governo Prodi di centro-sinistra in Italia” (tutto vero). Scusate ma mi fermo qui. Penso che ogni commento sia superfluo.
Mario Kraus

giovedì 26 ottobre 2006

Piccola Nota Tecnica

Un grazie indiscriminato ai giornalisti per questo sciopero di due giorni. L'avevo già espresso quando l'Italia ha giocato con l'Ucraina, ma oggi lo ribadisco perché stare quarantotto ore senza vedere la faccia dello smemorato di Bologna fa proprio bene alla salute. Chi gli cura l'immagine deve avere più o meno le idee politiche di Rauti: tutte le volte che ride il Mortadella sfodera una faccia da idiota che è una consolazione.
Mario Kraus

mercoledì 25 ottobre 2006

Uomo Avvisato...

Beh, in mezzo al pattume ordinario spacciato dalle reti TV si trova ogni tanto qualcosa che val la pena raccattare. Mi riferisco a un paio di talks che hanno beneficiato della decorativa presenza della Daniela Santanchè, bella donna e pensiero lucido. Un’accoppiata rara nel desolante panorama del Barnum televisivo, dove a fronte di una Margherita Hack troviamo delle Parietti, delle Marini et coetera, dimostrazioni della rarità del connubio. In una delle due trasmissioni la Santanchè accavallava le pregevoli gambe di fronte ad un gramo assortimento di soggetti di apparente genere femminile addobbate da uova pasquali fuori stagione, nell’altro era contrapposta ad un ceffo iracondo e berciante che non vi augurerei di incontrare mentre rientrate nottetempo dai vostri consueti bagordi del uichend. Mi ha colpito particolarmente il fatto che il figuro non abbia mai degnato la parlamentare di AN di un solo sguardo - e sì che ne meritava più di uno – e abbia continuato ad abbaiare torvamente insulti in lingua a me sconosciuta - ma tradotta - senza mai guardare in faccia il bersaglio delle proprie minacce, cui la Daniela replicava con lucide argomentazioni. Ma non facciamoci illusioni: hanno già vinto. Qualcuno si è mai chiesto perché di tanti stranieri più o meno clandestini che sovraffollano il nostro disgraziato paese quasi mai si parli, se non nella cronaca nera? Qualcuno si è mai chiesto perché non ci siano trasmissioni TV che si occupano dei cinesi – non dei problemi che le merci cinesi provocano alla nostra economia –, no, proprio dei cinesi come etnia? O dei peruviani, dei polacchi, o dei buddisti, degli induisti, degli animisti, mentre ogni giorno su una qualche rete c’è un dibattito sugli islamici, si noti, non sui marocchini, sugli arabi, sui pachistani. Sugli islamici. Hanno già vinto. Non perché siano tanti, troppi, ormai; ma perché si avvantaggiano della nostra imbecillità. Chi semina continuamente dubbi, chi getta fango sulla nostra civiltà e sul nostro modo di vivere, chi insegna loro come sfruttare i garantismi offerti dal nostro ordinamento giuridico, chi spiana loro la strada alla cittadinanza che affretterà la fine della nostra civiltà, oh, ma in maniera pienamente legale? Sceicchi che ci ricattano col petrolio? Poteri forti occulti? Anche, forse; ma è la massa dei sedicenti libertari, dei pacifisti a senso unico, dei discotecari impasticcati, del diritto al titolo di studio senza studio e del senza se e senza ma che sta erigendo i minareti mattone su mattone. Tra qualche anno ci sveglieremo al richiamo del muezzin. Saranno contenti quelli che citavano in giudizio il parroco perché le campane li svegliavano all’alba delle 10 del mattino, quelli che non gli tira perché la Chiesa è sessuofobica e li castra. Ma attenti ragazzi: oltre che le ciucche di birra e uischi, il Profeta vieta anche le canne, i buchi e i tiri. Uomo avvisato...
Luigi Kraus

lunedì 23 ottobre 2006

Facciamo Progressi

Lo aspettavamo tutti con trepidazione: siamo stati piazzati a parimerito col Botswana. Ironia della sorte, le stesse persone che gridarono allo scandalo quando l'Italia scivolò di sedici posizioni nella classifica dei paesi economicamente liberi stilata dalla Heritage Foundation sono le stesse che oggi si aggirano spavalde per Palazzo Chigi, crogiolandosi nella propria melassa, e continuando a rassicurare noi poveri ignoranti, con la spocchia tipica di chi crede di aver carpito il segreto ultimo della teoria economica. "Socmel rega', tranky: è tutto carcolato": dobbiamo essere fieri di una tale prestazione: nella classifica dell'Heritage Foundation il Botswana ci precedeva. Non abbiamo nulla di cui esser preoccupati, quindi: è cambiato il vento, il trend è positivo: forse nel 2010 riusciremo addirittura a prendere la scia all'Armenia.

Visto Mai Si Arrabbiasse?

L’altra sera, facendo annoiato zapping tra il nulla trasmesso da una rete al niente programmato da un’altra, sono incappato in un’adunata bipartisan di farisei indignatissimi che discettavano a sopraccigli aggrottati dello scandalo suscitato da un bestemmione profferito in diretta in non so che spettacolo televisivo. Soffermandomi incuriosito, ho avuto modo di apprendere che il reprobo era il comico Ceccherini e che lo spettacolo consisteva in un reality show chiamato “l’isola”, una delle tante dispendiose prese in giro ammanniteci con equanime spudoratezza dalle TV pubbliche e commerciali, che sperperano vagonate di soldi (nostri) per mandare in vacanza vecchi arnesi dello spettacolo in compagnia di pregevoli tope, facendoci credere che si guadagnano le munifiche retribuzioni faticando e soffrendo come naufraghi, vaccari, contadini e via cazzeggiando. Non spenderei una riga per trattare di simili insulsaggini, tanto più che sono assolutamente certo che lo scandalo, come tutto il resto in questi sciagurati spettacoli, sia stato provocato ad arte per attirare l’attenzione e rinfocolare i sonnacchiosi ascolti, operazione tanto più facile quando è coinvolto un toscano (il Ceccherini, appunto) per cui la bestemmia è inestricabilmente avvinghiata alle catene del DNA e basta poco per farla emergere in tutta la sua sontuosa volgarità. Tanto meno sprecherei parole quando le splendide levate d’ingegno dello sgangherato governo che 24.000 sciagurati – perché non siete voi nel mondo spersi? – ci costringono a subire hanno tutto il diritto di monopolizzare il dibattito e la critica; e infatti non la cosa in sé mi ha disgustato, ma l’ipocrita sdegno della congrega politica che stigmatizzava la bestemmia. Intendiamoci, anche a me infastidisce sentir bestemmiare. Tanto più quando la bestemmia è becera e rabbiosa. Ma proprio la mia lunga frequentazione della Toscana e dei toscani mi ha fatto capire che a quelle latitudini è una manifestazione culturale, un intercalare inconscio e pertanto quasi sempre scevro di malizia, di volontà di ferire. Anche i preti, specie se autoctoni, ne sono consapevoli e non se la prendono più di tanto. Quello che mi ha disgustato è la sproporzione tra l’indignazione ipocrita per una bestemmia, che infine era una reazione quasi istintiva, manifestata dal sinedrio di politici di ogni colore prontamente riunitosi in non so dire quale talk show, e l’assoluto silenzio seguito al ben più grave, e offensivo della sensibilità popolare, atto perpetrato da un abbietto individuo che mi ripugna anche solo nominare, il quale scagliò dalla finestra di una scuola abruzzese il Crocifisso appeso alla parete di un’aula argomentando che quel “cadaverino spaventava i bambini”. Ma è naturale: un connazionale può essere esecrato se gli scappa una giaculatoria, ma un islamico no, su un islamico non si può, hai visto mai si arrabbiasse?
Luigi Kraus

venerdì 20 ottobre 2006

Articolo nell'Articolo

Pochi giorni dopo le elezioni avevo pensato di inviare al blog quest'articolo:

"Spiacente, ragazzi, non ascolterò più Fiorello. Intendiamoci, mi fa ridere e talvolta sganasciare, ma la faccenduola dello smemorato di Cologno rimasto puntualmente in programma anche dopo le elezioni non l’ho mandata giù. Col ribaltone appena avvenuto, mi aspettavo che la satira reclamasse i suoi diritti e suoi doveri, che dunque i comici di Viva Radiodue ci divertissero un po’ con lo smemorato di Bologna, o che almeno sospendessero la rubrica finché non si fosse insediato il nuovo governo. O meglio, non me lo aspettavo mica tanto perché mi pareva d’avere capito da che parte stessero Baldini e compagni; ad ogni modo, la speranza c’era. Quando, la sera del 19 aprile, durante una replica, ho sentito con disappunto che Fiore sfotteva chi ha perso dimenticandosi di chi ha vinto, ho spento deciso la radio. Liberissimi di continuare così, se vogliono, così come sono liberissimo io di cambiare stazione, ma la satira a senso unico non mi è mai garbata."

In realtà, poi, non ho mandato l'articolo, ho continuato ad ascoltare Fiorello e forse non è stata una cattiva idea: così ho potuto sapere dalla sua viva voce che ha dovuto smettere d'imitare alcuni personaggi perché questi gli hanno ordinato a muso duro di non prenderli più in giro. Colpito dalla faccenda, ho fatto mente locale e mi sono ricordato che Fiorello aveva tolto dal repertorio lo smemorato di Bologna dopo un paio di giorni, proprio lo stesso smemorato che (notate la coincidenza) aveva fatto fuoco e fiamme quando l'hanno punzecchiato appena appena con quel rap alla Camera. Cosa ne dobbiamo concludere? Che chi si sciacqua la bocca con la parola "democrazia" è democratico solo nei confronti di chi sostiene le sue stesse idee e di chi prende in giro sempre gli altri?
Mario Kraus

P.S. Onore al buon Luca Giurato che si è divertito una cifra quando ha sentito Fiorello imitarlo. Magari Giurato non sarà un professore d'economia, ma è molto più simpatico e meno presuntuoso della Mortadella scaduta e andata in puzza.

giovedì 19 ottobre 2006

Custode Custodes

Ci è stata segnalata da un nostro amico nonché lettore del blog, Jack (non Spaldon, ma l'altro), un'email che sta circolando questi giorni a mo' di catena di S. Antonio:

Cari Amici, leggete questa lettera ed agite velocemente. Io vi invio questa lettera, in quanto tale informazione mi è stata inviata da un professionista e caro amico. La Microsoft e AOL, al giorno d'oggi le piu grandi compagnie della rete, per assicurare ad Internet Explorer il posto di programma più usato, hanno testato la versione beta di questo programma. Quando invierete questa lettera ai vostri amici, Microsoft la controllerà (sempre che essi usino Microsoft Windows) x 2 settimane. Microsoft vi pagherà €245 per ogni persona a cui manderete questa comunicazione. Microsoft pagherà €243 per ogni vostra lettera forwardata e per ogni terza persona che riceverà la vostra comunicazione, Microsoft pagherà €241. Tra due settimane, Microsoft si metterà in contatto con voi via e-mail e vi spedirà l'assegno. Io all'inizio ho dubitato fino a quando, due settimane dopo che ho mandato tale comunicazione, non ho ricevuto per posta elettronica la comunicazione e alcuni giorni dopo l'assegno di €24800.00. Dovete assolutamente mandare tale comunicazione prima che termini il test della versione beta di Internet Explorer. Colui che si può permettere tutto questo è il signor Bill Gates. Tutte le spese di marketing sono da lui sostenute.

Dott.ssa XXXXXXX XXXXXXX
Ufficio di Roma 2
Area Controllo - Team 2 Assistenza Legale – Contenzioso Tributario
e-mail: xxxxx.xxxxx@agenziaentrate.it
tel. 06/66xxxxxxx
fax 06/66xxxxxxx

Il fatto che la Dott.ssa XXXXXXX XXXXXXX lavori all'Agenzia dell'Entrate spiega molte cose. E ci rassicura non poco.

mercoledì 18 ottobre 2006

Jack Spaldon

Qualche arguto lettore si è accorto delle stranezze pubblicate in un articolo precedente (vedi). Ebbene sì, il signor Jack Spaldon non è altro che un programma di intelligenza artificiale. E' sufficiente inserire il nome della persona di cui ci si vuole lamentare e viene prontamente visualizzata un'accorata protesta - stile Beppe Grillo - da pubblicare comodamente sul proprio blog. In effetti questo programmino, pur tenendosi sempre sul vago, purtroppo ogni tanto affonda un colpo fuori mira: di certo Prodi non ha alcuna intenzione di lobotomizzarci in massa. Lui punta molto più in basso: al portafogli.

Rivoluzionata la Difesa

Eppure il successo con gli ucraini non deve aver convinto del tutto il buon Donadoni (o Migone che dir si voglia): l’allentatore della Nazionale, probabilmente dopo aver saputo che Cannavaro ha ammesso quello che pensavamo tutti, ma che nessuno si sognava di dire (ovvero che l’Italia ai Mondiali ha vinto senza il bel gioco), ha cambiato tutta la linea difensiva azzurra poche ore prima della gara con la Georgia: l’Italia del dopomondiale dev’essere una squadra divertente fin dalla propria area in poi, tanto più adesso che la allena un comico. “Ecco la lista dei titolari, ragazzi: Buffon, Cretin, Pagliacc…”
Mario Kraus

lunedì 16 ottobre 2006

Grazia, Graziella e...

Donadoni ha ringraziato gli azzurri dopo la vittoria con l’Ucraina. Anche noi vorremmo ringraziare la Rai per aver finalmente trasmesso una partita senza commenti. Un puro caso, per carità (figuriamoci se la TV di Stato, dopo aver intascato il nostro canone, ci fa volontariamente un favore), ma apprezziamo comunque: l’urlo della folla era la colonna sonora migliore che si potesse immaginare per una partita di calcio. E poi non sopportavamo più Mazzola né ci serviva la telecronaca di Civoli: sappiamo benissimo da soli cosa avviene su un campo di calcio durante un incontro, tant’è vero che, quando andiamo allo stadio, mica ci portiamo dietro il cronista.
Mario Kraus

sabato 14 ottobre 2006

Nazionale Scioglilingua

Dopo aver visto ieri (l'altro giorno, N.d.R.) i georgiani all’opera e cercato invano di leggerne i cognomi, se non altro abbiamo scoperto che il Milan non ha acquistato Kaladze per le sue qualità tecniche: il fatto è che il Berlusca a un bel momento s’era intignato a voler acquistare un georgiano a tutti i costi, e alla fine ha scelto quello col nome più facile da pronunciare.
Mario Kraus

venerdì 13 ottobre 2006

Scoperte dopo Georgia-Italia

Finalmente s’è capito chi è l’allenatore della nazionale italiana: non era Donadoni, come tutti credevano, ma il comico livornese Paolo Migone. Se ci fate caso, tranne che per l’occhio nero, è spiccicato identico all’ex milanista, che tra l’altro ha anche allenato il Livorno e, a furia di vivere in quella città, deve aver persino assunto i tratti facciali dei suoi abitanti.
Mario Kraus

mercoledì 4 ottobre 2006

Lamentele

Dopo il discorso alla Camera con relativo rap (per cui Romano, dall'alto del suo spiccato senso dell'umorismo e dell'autoironia, ha minacciato una denuncia per vilipendio), sono giunte al nostro blog numerose lamentele. Abbiamo deciso di pubblicarne una, la più accorata, speditaci da un lettore americano di origine italiana. Domani pubblicheremo quella di un lettore arabo, per non scontentare nessuno.

As a citizen of this country, which I believe in and which I have seen Prof. Romano Prodi tear apart, I must stop the Huns at the gate. Note that some of the facts I plan to use in this letter were provided to me by a highly educated person who managed to escape Prof. Prodi's parasitic indoctrination and is consequently believable. I have the following advice for him: If you can't manage to be grateful for all the things we've done for you, at least have a little dignity, don't whine, and don't expect to be treated like a fragile doll just because you have a theatrically hypersensitive soul and delusions of entitlement. I believe it was Hegel who said, "The more we give him, the more he wants". He refuses to come to terms with reality. Prof. Prodi prefers instead to live in a fantasy world of rationalization and hallucination. It's time to put up or shut up. Let me rephrase that: He pompously claims that he's the best thing to come along since the invention of sliced bread. That sort of nonsense impresses many people, unfortunately.

It should come as no shock to anyone that we could opt to sit back and let Prof. Prodi corrupt our youth. Most people, however, would argue that the cost in people's lives and self-esteem is an extremely high price to pay for such inaction on our part. Even though supposedly distancing himself from the worst classes of power-drunk, hotheaded firebrands there are, he has really not changed his spots at all. He will fail if we unite. But there is a further-reaching implication: This makes me fearful that I might someday find myself in the crosshairs of Prof. Prodi's coldhearted, quixotic calumnies. (To be honest, though, it wouldn't be the first time.) Prof. Prodi plans to erode constitutional principles that have shaped our society and remain at the core of our freedom and liberty. The result will be an amalgam of violent cannibalism and sex-crazed pessimism, if such a monster can be imagined.

I sympathize with those who have lost loved ones at the hands of Romano Prodi -- obviously an instructive warning for the future. Either he has no real conception of the sweep of history, or he is merely intent on winning some debating pin by trying to pierce a hole in my logic with "facts" that are taken out of context. In order to understand the motivation behind his sound bites, it is important first to pursue virtue and knowledge. I recently read a book confirming what I've been saying for years, that if you think about it you'll see that Prof. Prodi's longiloquent tracts are merely a distraction. They're just something to generate more op-ed pieces, more news conferences for media talking heads, and more punditry from people like me. Meanwhile, Prof. Prodi's stooges are continuing their quiet work of advancing Prof. Prodi's real goal, which is to trivialize certain events that are particularly special to us all. Prof. Prodi wants to produce an army of mindless insects who will obey his every command. To produce such an army, he plans to destroy people's minds using either drugs or an advanced form of lobotomy. Whichever approach he takes, insensitive malingerers are more susceptible to Prof. Prodi's brainwashing tactics than are any other group. Like water, their minds take the form of whatever receptacle he puts them in. They then lose all recollection that if you think that women are spare parts in the social repertoire -- mere optional extras -- then you're suffering from very serious nearsightedness. You're focusing too much on what Prof. Prodi wants you to see and failing to observe many other things of much greater importance, such as that I, for one, strive to be consistent in my arguments. I can't say that I'm 100% true to this but Prof. Prodi's frequent vacillating leads me to believe that he sometimes uses the word "intercrystallization" when describing his hastily mounted campaigns. Beware! This is a buzzword designed for emotional response. Does Prof. Prodi think his arguments through, or does he just chug along on his computer writing about whatever trite conclusions happen to suit his needs that day? I ask, because if Prof. Prodi would abandon his name-calling and false dichotomies it would be much easier for me to lend support to the thesis that for all of Prof. Prodi's professed concern for human rights, he has yet to take a firm and unambiguous stand against those insolent wackos who remake the world to suit Prof. Prodi's own high-handed needs.

With Prof. Prodi's communications, simple credos like "check your sources" and "argue the other side of the question" have gone out the window, and every intellectually honest person knows it. Will I allow Prof. Prodi to test another formula for silencing serious opposition? As long as there is breath in my earthly body, I assure you I will not. What I will do, however, is inform as many people as possible that Prof. Prodi wants to help mephitic, vengeful oligarchs back up their prejudices with "scientific" proof. Why he wants that, I don't know, but that's what he wants.

While it is reasonable to expect that Prof. Prodi's reckless revenge fantasies disgust me, it remains that Prof. Prodi's misinformed, ungrateful principles are in full flower, and their poisonous petals of metagrobolism are blooming all around us. Will Prof. Prodi's intrusive apple-polishers perpetuate myths that glorify sensationalism? Only time will tell. A colleague recently informed me that a bunch of unrealistic crumbums and others in Prof. Prodi's amen corner are about to give expression to that which is most destructive and most harmful to society. I have no reason to doubt that story because Prof. Prodi's apologues all stem from one, simple, faulty premise -- that he does the things he does "for the children". A trip to your local library would reveal that Prof. Prodi's ideological colors may have changed over the years. Nevertheless, his core principle has remained the same: to discredit legitimate voices in the expansionism debate. If you don't believe me, then note that by refusing to act, by refusing to call for a return to the values that made this country great, we are giving Prof. Prodi the power to shift our society from a culture of conscience to a culture of consensus.

To inform you of the grounds upon which I base my threats, I offer the following. Many people respond to Prof. Prodi's corrupt remonstrations in the same way that they respond to television dramas. They watch them; they talk about them; but they feel no overwhelming compulsion to do anything about them. That's why I insist we make an impartial and well-informed evaluation of the advantages and disadvantages of Prof. Prodi's grievances. Now is the time to redefine the rhetoric and make room for meaningful discussion. Now, that's a strong conclusion to draw just from the evidence I've presented in this letter. So let me corroborate it by saying that some reputed -- as opposed to reputable -- members of Prof. Prodi's flock quite adamantly feel that the Eleventh Commandment is, "Thou shalt assail all that is holy". I find it rather astonishing that anyone could suspect such a thing, but then again, if Prof. Prodi truly wanted to be helpful, he wouldn't use paid informants and provocateurs to use rock music, with its savage, tribal, orgiastic beat, to block streets and traffic to the extent that ambulances can't get through. Prof. Prodi is like a broken record, using the same tired cliches about family and education and safer streets, yet his propaganda factories continuously spew forth messages like, "Space aliens are out to lay eggs in our innards or ooze their alien hell-slime all over us" and, "The ancient Egyptians used psychic powers to build the pyramids". What they don't tell you, though, is that I like to speak of Prof. Prodi as "foul-mouthed". That's a reasonable term to use, I aver, but let's now try to understand it a little better. For starters, his hypocrisy is transparent. Even the least discerning among us can see right through it. You may make the comment, "What does this have to do with vitriolic ranters?" Well, once you begin to see the light, you'll realize that I plan to provide you with vital information which Prof. Prodi has gone to great lengths to prevent you from discovering. Are you with me -- or against me? Whatever you decide, Prof. Prodi contends that all minorities are poor, stupid ghetto trash and that, therefore, his agendas epitomize wholesome family entertainment. This bizarre pattern of thinking leads to strange conclusions. For example, it convinces bumptious anthropophagi (as distinct from the peevish malefactors who prefer to chirrup while hopping from cloud to cloud in Nephelococcygia) that it is better that a hundred thousand people should perish than that Prof. Prodi should be even slightly inconvenienced. In reality, contrariwise, I need your help if I'm ever to encourage opportunity, responsibility, and community. "But I'm only one person," you might protest. "What difference can I make?" The answer is: a lot more than you think. You see, it's easy for us to shake our heads at Prof. Prodi's foolishness and cowardice. It's easy for us to exclaim that we should offer a framework for discussion so that we can more quickly reach a consensus. It's easy for us to say, "Prof. Prodi often starts with a preconceived story and then plugs in supposed 'information' in order to create a somewhat believable tale." The point is that it's easy for us to say these things because this is not wild speculation. This is not a conspiracy theory. This is documented fact.

There's something fishy about Prof. Prodi's inveracities. I think he's up to something, something acrimonious and perhaps even self-absorbed. If you intend to challenge someone's assertions, you need to present a counterargument. Prof. Prodi provides none.

Prof. Prodi's list of sins is long and each one deserves more space than I have here. Therefore, rather than describe each one individually, I'll summarize by stating that an armed revolt against him is morally justified. However, I think that it is not yet strategically justified. Prof. Prodi ignores the most basic ground rule of debate. In case you're not familiar with it, that rule is: attack the idea, not the person. When he says that if he kicks us in the teeth, we'll then lick his toes and beg for another kick, in his mind, that's supposed to end the argument. It's like he believes he has said something very profound.

Prof. Prodi's true goal is to bask in the narrow-minded shine of Maoism. All the statements that his patsies make to justify or downplay that goal are only apologetics; they do nothing to defy Prof. Prodi. In such a brief letter as this, I certainly cannot refute all the stratagems of Pecksniffian schmucks, but perhaps I can brush away some of their most deliberate and flagrant notions. His fabulous success is not firmly connected with meritorious ability for a variety of reasons. For instance, if he has spurred us to find more constructive contexts in which to work toward resolving conflicts, then Prof. Prodi may have accomplished a useful thing.

Some would say that this is a platitude. Would that it were! Rather, in asserting that the rules don't apply to him, he demonstrates an astounding narrowness of vision. So we're supposed to give Prof. Prodi permission to inaugurate an era of delusional pauperism and hope he's rational enough not to do so? How incredibly naive! The pen is a powerful tool. Why don't we use that tool to address the continued social injustice shown by merciless segregationists? Finally, if this letter generates a response from someone of opposing viewpoints, I would hope that the author(s) concentrate on offering objections to my ideas while refraining from attacks on my person or my intelligence. I've gotten enough of that already from Prof. Romano Prodi.

Jack Spaldon

lunedì 2 ottobre 2006

Dialogo Travestito

Dialogo, dialogo, everywhere dialogo. Anche Sua Santità, con rispetto parlando, ha rotto: possono ammazzarci i soldati, i cristiani praticanti, i cristiani non praticanti, possono insultare e minacciare chi vogliono, fanno la faccia feroce con tutti (ma cosa ci troveranno mai questi progressisti in quei ceffi torvi??), ma abbiam tutti fame, sete e soprattutto sonno di dialogo. Con chi, tra l’altro, visto che questi non li rappresenta nessuno e non hanno un’autorità di riferimento? Così fingiamo di non aver visto né sentito niente e continuiamo a foderarci gli occhi e le recchie di prosciutto, dimenticando che gli islamici ce lo strapperanno immancabilmente perché la loro religione vieta pure la carne di maiale.
Mario Kraus