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martedì 1 novembre 2011

Sette Generi

Tempo fa un’amica anarchica mi disse che il mondo sarebbe giunto alla pace e alla concordia il giorno in cui i sette generi che compongono il genere umano fossero riusciti a vivere in armonia. Una volta raggiunta questa agognata armonia, mi diceva sempre questa mia amica, avremo finalmente il comunismo: credetemi, mi ci sto già impegnando.
Il problema comincia quando si elencano questi sette generi, che se ricordo bene erano: gli eterosessuali, gli uomini sessuali, le donne sessuali, gli asessuali (sarebbero quelli che si eccitano davanti alla lettera A, e infatti come la vedono si mettono ad ansimare tutti contenti: “Aaah, aaah, aah” ecc.), i bisessuali (qui la faccenda è invece un po’ più complicata), i transgender (ovvero i luxuriosi) e i cisgender (quelli che hanno cambiato sesso e poi si sono ripresi quello di prima).
A questo punto bisognerebbe eleggere una commissione formata da sette rappresentanti, uno per genere, ma ci sarebbero subito delle difficoltà a tenerli tutti insieme nella stessa stanza: chi sta appiccicato al muro per evitare sorprese, chi al soffitto, chi si disinteressa completamente della faccenda almeno finché non vede una A da qualche parte, chi invece è contentissimo perché ‘ndo coje coje e quando il mare è in tempesta ogni buco è porto. Ciò, se non altro, spiega chiaro e tondo una cosa: ecco perché al vero comunismo non ci siamo ancora arrivati.

Mario Kraus