Mailing list

Vuoi essere informato non appena viene pubblicato un nuovo articolo? Iscriviti alla nostra mailing list!
La tua email:


sabato 27 novembre 2010

Re: Mezze Stagioni

Nota a margine dell'ultimo post.

Gli alieni hanno rassicurato i terrestri: "Tranquilli, non ce ne scordiamo. Il guaio è che il 21 dicembre 2012 avremmo un impegno. E poi c'è pure Natale". Gli scienziati in contatto con loro hanno risposto: "Ah, allora pure voi festeggiate il Natale!" "No" han replicato gli alieni "intendevamo dire che dopo c'è Natale Xyzzapwyrti che ci ha invitato nel suo modulo spaziale per una settimana lattea." "Vabbè, però per Capodanno ci sarete". "Non ci siamo capiti: la nostra settimana lattea dura più o meno sedicimila dei vostri anni". "Seeh, vabbè, l'hai bell'e vista la fine der monno co' questi!".

Mario Kraus

martedì 23 novembre 2010

Mezze stagioni

Se qualcuno di voi ha già indossato gli scarponi da neve per giocare d'anticipo sull'ondata di freddo prevista nei prossimi giorni, è evidentemente ignaro delle notizie sconcertanti apparse in rete in questi ultimi giorni. Sì, altro che Ruby: qui a parlare è Joe Bastardi, uno dei più prezzolati meteorologi americani. In questo video espone la propria tesi catastrofica (ne avevamo davvero bisogno in un periodo roseo come quello che stiamo vivendo), secondo la quale dal 2013 si registrerà un calo sensibile delle temperature invernali paragonabile a quello manifestatosi nel corso dell'ultima era glaciale. Gli fa eco il collega italico Ermanno Stronzi, che rincara la dose nel suo ultimo saggio "Cazzo ridi?", pubblicato da Oldton: oltre alla glaciazione, assisteremo a terremoti, tsunami, precipitazioni, esondazioni, inondazioni, eruzioni, irruzioni, elezioni e così via discorrendo; sempre che gli alieni si scordino del 21 dicembre 2012 (alla Sisal l'evento viene pagato meno che lo scudetto alla Lazio). Che le mezze stagioni non esistessero più non serviva ce lo venissero a ricordare i signori Bastardi e Stronzi: è oramai fatto noto che l'Invè, la Primavè, l'Està e l'Autù hanno lasciato il passo alle omologhe moderne - fatta eccezione per la provincia di Ancona.

martedì 16 novembre 2010

Coppie ben assortite

Si dà ormai per scontato che il famoso detto “in amore gli opposti si attraggono” sia un luogo comune, al punto che lo è anche dire “ormai è dato per scontato che il famoso detto ‘in amore gli opposti si attraggono’ è un luogo comune”. Eppure un recente studio del dott. Olshki-Caruso dell’Università di Taranto dimostra che le coppie meglio assortite sono proprio quelle che presentano caratteristiche contrarie: “Se prendiamo per esempio un masochista e una sadica” spiega il dott. Olshki-Caruso “non potremmo immaginarci un’intesa migliore: lui ha tutto quello che vuole lei e viceversa. Pensate invece a due masochisti che si mettono insieme. Figuratevi i litigi: “Ma la frusta non la dovevi portare tu?” “No, no, dovevi portarla tu” “Ti sbagli, io dovevo portare le catene” “No, quelle le ho prese io” “Ma queste sono catene da neve, cretino che non sei altro” “Aaah… sì… aaah… dài, ancora, sì, insultamiiiih” “Uff, ma non intendevo cretino in quel senso!”.
Mario Kraus

lunedì 8 novembre 2010

La Giostra dei Gol

Nemo propheta in patria, diceva il pesce della Pixar.
Per anni ci siamo battuti per il calcio libero, anche se di calcio non ce ne può fregare di meno. A dirla tutta, non ci siamo nemmeno mai battuti, tanto sappiamo emozionarci di più per la riproduzione del Big Bang che per un cucchiaio di Totti (nessuno è perfetto) però ne facciamo una questione di principio.
In Italia, infatti, per potersi godere le partite della propria squadra del cuore si hanno quattro comode opzioni:
  • Pagare l'abbonamento a Sky (40 euri e passa al mese)
  • Pagare l'abbonamento a Mediaset Premium (che costa un po' meno di Sky e ti da - fiato alle trombe - addirittura il Grande Fratello!)
  • Recarsi allo stadio e prendere una fraccata di botte
  • Andare oltre il confine italiano e sintonizzarsi su Rai Internazionale.
Già, perché non tutti sanno che Rai Internazionale trasmette le partite di calcio di serie A in chiaro, senza far spendere un solo centesimo a chi si trova fuori dal Belpaese. A noi invece restano le briciole: Ventura, Caputi e Galeazzi che si gustano beatamente la partita e i 180 euri l'anno che siamo costretti a sborsare. Meglio guardare il Big Bang, anche se con gli occhiali da sole: almeno quello è gratis.

mercoledì 3 novembre 2010

Il piacere del sgnapa sgnupa

Sgnapa sgnupa in piemontese significa sfogo euforico o euforia. Un piacere fisico e metafisico superato solo da quello sessuale, un rigirarsi e un ripiegarsi beato del godimento su se stesso, una gioia extrasensoriale che i sensi avvertono benissimo e la testa fa rifluire al corpo.

Altro che il gallo goduto della Clerici: l’altro giorno mi sono riavvoltolato anch’io nella frenesia generosa e sovrabbondante di questa emozione genuinamente allobroga; era il sabato pomeriggio e stavo dormendo quando mi è arrivata in sogno l’immagine saettante e sgnapasgnupòira di me stesso. Mi trovo nel punto più malfamato di Torino, la pittoresca (per gli stranieri) e infernale (per noi) Porta Palazzo, e mi sto rotolando per terra, saltando, ballando, senza tregua. Dovrei sentirmi malissimo e invece il contatto con la terra è morbido, godevolissimo; corro il rischio di essere derubato, malmenato, scippato, grassato e gambizzato in media una volta ogni tre secondi, ma non me ne frega niente, le mie orecchie e tutto il resto del mondo sono letteralmente in estasi perché, qualche scalino più sotto, c’è un clavicembalista che sta suonando e sullo strumento sta triturando cascate di note da maestro: non ci fa scivolare le dita, ce le fa ricamare sopra; non sta eseguendo una fuga, la sta folleggiando, la sta scintillando (avete presente quando uno “esce” il cane? Ecco, quello “scintillava la fuga”), rendeva transitivi i verbi intransitivi, ci ballava sopra anche lui e ci pigliava pure la percentuale.
Lo accompagno con la parola magica che suggella l’incantesimo, “Sgnapa sgnupa, sgnapa sgnupa, sgnapa sgnupa” (a volte anche “sgnupa sgnapa sgnupa sgnapa ecc.”, perché la formula è invertibile), e la sensazione che si sprigiona da questo incanto musical-cosmico è ravvivante, rigogliosa, una cosa talmente fuori dal mondo che ti saluto i karma e i chakra e tutte le fantasie indiofile e filobuddiste e le droghe leggere, medie e pesanti con cui i nuovi credenti di oggi ci ammorbano l’esistenza. In quel sogno catartizzante Porta Palazzo sembrava un angolo di Napoli milionaria, un anfratto di Baghdad de ‘na vorta in festa, il ritorno sulla Terra a grande richiesta del Paradiso Terrestre. Tutto questo poi è crollato in una baldoria di cristalli di ghiaccio nel momento in cui uno stramaledetto telefono ha squillato per venderci l’abbonamento di “Cucina amica” (sì, amica una sega) e puntualmente mi ha svegliato.
Naturalmente i piemontesi doc (ce ne sono ancora? Make you hear yourself, please) salteranno su a dirmi che sgnapa sgnupa non è piemontese e non vuol dire euforia, almeno nella loro lingua. Ma ël sgnapa sgnupa, superato solo dal ciapa ciupa, è davvero fenomenale.
Mario Kraus