Nemo propheta in patria, diceva il pesce della Pixar.
Per anni ci siamo battuti per il calcio libero, anche se di calcio non ce ne può fregare di meno. A dirla tutta, non ci siamo nemmeno mai battuti, tanto sappiamo emozionarci di più per la riproduzione del Big Bang che per un cucchiaio di Totti (nessuno è perfetto) però ne facciamo una questione di principio.
Per anni ci siamo battuti per il calcio libero, anche se di calcio non ce ne può fregare di meno. A dirla tutta, non ci siamo nemmeno mai battuti, tanto sappiamo emozionarci di più per la riproduzione del Big Bang che per un cucchiaio di Totti (nessuno è perfetto) però ne facciamo una questione di principio.
In Italia, infatti, per potersi godere le partite della propria squadra del cuore si hanno quattro comode opzioni:
- Pagare l'abbonamento a Sky (40 euri e passa al mese)
- Pagare l'abbonamento a Mediaset Premium (che costa un po' meno di Sky e ti da - fiato alle trombe - addirittura il Grande Fratello!)
- Recarsi allo stadio e prendere una fraccata di botte
- Andare oltre il confine italiano e sintonizzarsi su Rai Internazionale.
Già, perché non tutti sanno che Rai Internazionale trasmette le partite di calcio di serie A in chiaro, senza far spendere un solo centesimo a chi si trova fuori dal Belpaese. A noi invece restano le briciole: Ventura, Caputi e Galeazzi che si gustano beatamente la partita e i 180 euri l'anno che siamo costretti a sborsare. Meglio guardare il Big Bang, anche se con gli occhiali da sole: almeno quello è gratis.
Rai internazionale... Fermatemi che faccio una strage! Se penso che l'estate scorsa i mondiali li ho in gran parte immaginati ho voglia di invadere gli studi al comando di un battagliane, roba stile "Mamma li Kraus" (ce ne sono tre o quattro se non di più, come sapete). Virguogna, virguogna!
RispondiEliminaMario Kraus