Doveva essere il quarto o il quint’anno delle superiori. Un giorno, a diritto, eravamo tutti intorno alla cattedra per sapere l’esito di un compito in classe. La professoressa comincia a leggere i voti e a un certo punto annuncia che L. Buffo, il mio compagno di banco, aveva preso 7. Io mi giro per fargli i complimenti e dico: “Grande Buffo”. L’insegnante, che era a due passi da me, si mette a ridere: “Carina, questa: grande buffo – grande puffo, eh eh”. Resto basito un attimo e poi dico: “Ah, adesso l’ho capita”.
Devid Antoleariu
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