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lunedì 5 giugno 2006

Le Inconfessabili Colpe del Pinguino

Supponiamo che nel vostro pianerottolo ci sia l'appartamento di uno spacciatore di crack e lo studio di un medico. Lo spacciatore ha dato disposizione ai suoi clienti di fingersi pazienti del medico, in modo da poter frequentare la scala senza dar nell'occhio. Questi suonano al citofono dello studio, si fanno aprire, poi sgattaiolano nell'appartamento del pusher, concludono l'affare e se ne vanno. Supponiamo che la polizia non riesca (o non voglia) mettere le mani sullo spacciatore, e che invece preferisca far pubblicare sul giornale locale che l'ambulatorio del dottor tal dei tali favorisce il consumo di crack. Non sarebbe molto logico, non vi pare? Eppure è proprio quello che è successo qualche giorno fa, quando la Gartner ha dichiarato che la diffusione di GNU-Linux nel settore desktop in un prossimo futuro, sarebbe destinata a favorire la pirateria di Windows. Secondo l'analista Annette Jump, la maggior parte dell'hardware venduto col Pinguino farebbe girare, dopo l'acquisto, copie illegali di Windows. Così, neppure tanto velatamente, si accusa il sistema operativo libero (il medico dell'esempio) di complicità con la diffusione del software pirata (lo spaccio di crack). E non per chissà quali caratteristiche tecniche o legali, ma semplicemente in quanto esiste. So bene che è fin troppo facile smontare queste pseudo-accuse, ma qualcuno lo deve pur fare. La diffusione illegale di software protetto è un problema interno alla Microsoft, ed eventualmente di chi deve far rispettare le leggi: accusare una terza parte dell'inefficienza di questo sistema è infantile quanto stupido. Inoltre, copiare illegalmente software contrasta con la filosofia di GNU-Linux tanto quanto lo spaccio di droga distruttiva contrasta con la professione di medico. Vi sono decine di sistemi per procurarsi un computer senza pagare la licenza, e quello di acquistarlo con GNU-Linux precaricato non sembra essere il più razionale ed economico. La ricerca non fa alcuna menzione dei molti che, come me, hanno acquistato un Pc con Windows e poi hanno "piallato" l'hard disk per ospitarci una distribuzione Linux. Il vero scandalo, sostiene Danilo Moi, è proprio questo: "Quasi nessuno è riuscito ad ottenere il rimborso per l'acquisto forzato di Windows". A quanto pare l'importante era far passare il messaggio, rivolto evidentemente a chi non vuole cogliere la differenza tra open source e pirateria informatica. Purtroppo, con buona pace delle scontate reazioni dei sostenitori del pinguino, ho l'impressione che il bersaglio sia stato centrato. Evidentemente GNU-Linux comincia davvero a fare paura, non solo in ambito server, ma anche nel ricco settore dei desktop. A conferma del tutto, le parole di Linus Torvalds: "Linux è un sistema operativo abbastanza bilanciato. Personalmente ritengo che il mondo desktop sia l'area più interessante, sia perché è su questo che l'ho sempre usato e sia perché è quello più stimolante dal punto di vista del marketing e della tecnologia. Non bisogna inoltre dimenticare che è in quest'area dove molte società commerciali hanno una sacco di opportunità di business".
Fonte: zeusnews.

4 commenti:

  1. è + semplice fermare una bicicletta che un'automobile...

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  2. Giusto. La differenza che c'è fra la filosofia Microsoft e la filosofia Open Source è che la Microsoft vuole eliminare ad ogni costo la concorrenza (magari inglobando le aziende potenzialmente pericolose), mentre il fine ultimo dell'Open Source è lasciare gli utenti liberi di decidere quale soluzione adottare.

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  3. a questo che hai detto...voglio aggiungere solo una cosa...una prova su come bill assorbe le sue concorrenti...chi ha visto la puntata dei simpson in cu homer apre una società che lavora su internet?chi l'ha vista ha capito tutto...chi no..mi spiace per lui perchè ha perso davvero una bella cosa....

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  4. Già che ci sei, potresti dare questa prova anche a chi si è perso quella puntata mirabolante? :-D

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