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venerdì 30 giugno 2006

Il Brasiliano che Ride

A Torino l'unico modo per vedere le partite senza avere Sky è fare un salto in Piazza Solferino dove c'è un maxischermo su cui, ne sono certo, devono aver trasmesso anche le eliminatorie del torneo, compreso il 1° turno del continente oceanico. Peccato solo che a rovinare la festa degli spettatori ci abbia pensato il mondiale con i suoi obbrobri (last but not least Svizzera - Ucraina, che ho sempre davanti agli occhi quale esempio di orrore calcistico, un bacarozzo di partita persino più raccapricciante di Italia - Australia). Per fortuna, a compensare in parte tale disgrazia, c'è lo spettacolo offerto dalle tifoserie: i messicani cantavano "Cielito lindo" (purtroppo li hanno eliminati ed è un peccato, perché era una delle squadre più vivaci); gli iraniani ci insegnavano coi loro cori che si dice "Iràn", con l'accento sulla "a" e non sulla "i" (peccato che abbiano eliminato anche loro, perché nel caso in cui fossero andati avanti ci avrebbero impartito altre lezioni di cultura e ci avrebbero anche insegnato come costruire una bomba nucleare, perché era il secondo argomento previsto dal loro corso); i coreani esultavano come se avessero segnato un goal e si mettevano a cantare in coro quando li salutavo dicendo l'unica parola che conosco di coreano, ovvero "Annjonhasejo" (che significa "possa il mio augurio giungervi dal cuore e portarvi tutti sulle ali d'un sogno incantato direttamente alla finale" oppure "ciao"); gli spagnoli si versavano addosso bottiglie di birra e se ne tenevano tre o quattro davanti giusto per non passare da astemi; i brasiliani, invece, ridono. O meglio, ce n'è solo uno che ride, sguiatamente e antipaticamente, ma lo fa per trecento. Tutti gli altri sventolano le bandiere, ballano, scandiscono coi tamburi un piacevole ritmo di samba, lui invece si sganascia ogni volta che un avversario sbaglia un cross. Molti spettatori italiani che assistono neutrali alle gare dei verdeoro l'hanno visto (e soprattutto sentito) e non lo sopportano più. Devo dire che sta sulle balle anche al sottoscritto, ma una stilla di pietà umana m'induce a sperare che il Brasile non s'infranga contro i suoi prossimi avversari e vinca senza affanni il torneo, perché altrimenti nessuno salverà il ridente tifoso dalla sghignazzata gigantesca che i suoi non connazionali, ormai da giorni e giorni, hanno in serbo per lui.

Mario Kraus

2 commenti:

  1. Adesso non ride più.

    Mario Kraus

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  2. Certo sempre meglio di piazza castello colonizzata dai fasci e dalle bandiere dell'italia con la croce celtica e altre di azione giovani.
    Fanno schifo...
    Perchè non mettono un maxischermo fuori dal centro di torino anche per questi elementi?

    RispondiElimina