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lunedì 28 marzo 2011

Desincronizzazione

Quest'oggi gradiremmo rendervi partecipi di un problema passato troppo spesso sotto silenzio, ma che puntualmente riemerge in tutta la sua impetuosità ed in modi alquanto inaspettati. Ci sembra oramai palese che la gente si vergogni a parlarne in pubblico; tanto è vero che pur nella nostra profonda esperienza come analisti di problemi esistenziali nonché affezionati frequentatori di centri commerciali, enoteche, ristoranti, bancarelle e vie dello shopping, non ci è mai capitato di sentirne far menzione. Eppure il problema esiste, è indubbio e, per quanto lo si voglia celare sotto un sorriso che sa di smorfia (chi non ha mai assaggiato un gelato al gusto di smorfia?..), esso ci insegue senza sosta e senza fermata. No, amici, non stiamo parlando del cotton fioc. Peggio!

Stiamo parlando della desincronizzazione.

A quanti di voi sarà sicuramente successo, magari durante una tranquilla passeggiata nel parco o nel bel mezzo di una mangiata alle fraschette di Ariccia. Oppure al mare, quando state per mettere piede in acqua dopo una quarantina di esercizi di training autogeno perché non sapete nuotare. E zac, vi desincronizzate. Ammazza che fregatura, proprio adesso che avevate trovato il coraggio di dichiararvi alla vicina di casa (possibilmente non Margherita) o di mandare a quel paese quel ciaparàt del capo.
Torniamo al caso di Ariccia. Il problema non è la mangiata in sé, che probabilmente vi ha reso sazi già alla prima portata. Se voleste ritornare a Roma con la macchina prestatavi dal vostro amico Leonardo?! Il problema non sarebbe il tornello allestito dalla Polizia Stradale all'uscita del parcheggio, ma la DESINCRONIZZAZIONE!!! Se poi tornare a Roma non vi bastasse ma voleste uccidere tre civili (magari davanti alla Polizia), beh, allora siete davvero degli incoscienti.
In foto: una capra desincronizzata.