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domenica 5 novembre 2006

Conati e Basta

Grazie, presidente. Grazie per averci ricordato il nostro mestiere di italiani, che devono lavorare e pagare tutta la vita per preservare l’unità nazionale, ovvero i vostri privilegi e i vostri augusti stipendi. Grazie per aver parlato, come sempre a proposito e non mai per mero desiderio di visibilità, dei “conati di secessione” (che cosa terribile) che potrebbero scuotere le fondamenta del nostro democraticissimo Stato, quello “Stato di avanzata decomposizione”, come lo definisce il fazioso e naturalmente fascista Marcello Veneziani, questo Stato i cui illuminati governanti “ogni giorno decidono se prendersela con la casa o con l’auto, con le tasse universitarie, i figli o il conto in banca; ci fanno pagare se vogliamo uscire in auto o se vogliamo entrare in casa”. Questo Stato che lei, amato presidente, voleva in tempi non così lontani consegnare schiavi in mano all’Unione Sovietica, alla faccia dell’Italia unica e indivisibile (forse l’Unità che le sta tanto a cuore è l’omonimo quotidiano?), questo Stato che lei ora vuole difendere da un movimento che non si è mai macchiato di atti di violenza in tutta la sua storia, escludendo s’intende quella verbale che in ogni caso non ha mai ammazzato nessuno, mentre il suo amorevolissimo partito ha fatto fuori strada facendo qualche trascurabile milioncino di persone? Grazie davvero per averci avvertito che il pericolo non sono gli islamici, come stolidamente credevamo fino a poche ore fa, bensì i feroci leghisti che, per quanto pericolosi e invasati, si possono satireggiare anche quando sono all’opposizione, secondo le sane abitudini dei comiciattoli alla Vauro che, per aver preso cinque anni di mira il governo, ora passeranno i successivi cinque a sbertucciare la controparte. D’altronde dev’essere proprio questa la fantasia al potere: chi se la sarebbe mai aspettata un’uscita del genere, ragionando secondo logica?
Mario Kraus

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