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mercoledì 31 agosto 2011

Overland 14

Overland ai nastri di partenza. Il successo della dodicesima serie - "a spasso per le strade inesistenti dell'Angola" - e della tredicesima - "dalla Cina col furgone" - quest'ultima ancora non andata in onda - (ma quante incidentali metti???.. ma anche questa lo è, D'OH!, N.d.R.), ha spinto il tanto amato quanto stazzonato equipaggio ben oltre i confini del coraggio umano, dove neanche il segnale TIM osa arrivare.
Un'avventura con la fedina penale pulita (= senza precedenti) sta per avere inizio.
Questa volta non saranno i castelli dell'Alsazia a mettere i bastioni fra le ruote dei potenti mezzi meccanici a disposizione dei baldi; e neanche le pianure dei Pirenei (?) né i boschi del Sahara (?!).

Overland 14: Roma - da Piazza Maresciallo Giardino a Piazzale Clodio.
Due mesi di pura adrenalina, fra semafori, strade dissestate, crateri di vulcani in eruzione, animali assortiti e code chilometriche.
In soli 800 metri.

Anton Gardner

lunedì 29 agosto 2011

Quando Tutto è Risuccesso di Nuovo

Certe volte torno a casa e mi sembra che il tempo non sia più vivo. Mi sono attaccato a momenti ormai trascorsi da un pezzo, a ricordi che si squagliano di volta in volta, sicché sto perdendo la comunicazione con la realtà e risulto irritante. E allora mi dicono “ma ‘ndo vivi, sei te che sei sorpassato”. Ma che ne so… So' 'r passato, so' 'r presente, so' 'r futuro, e invece nun so' gnente…
Ormai anche la politica, la volontà, le passioni sportive, gli affetti mi sono rimasti appiccicati addosso sotto forma di cose avvenute, se sento parlare di quello che è successo ieri scuoto la testa.
Che ne so? La casta, la Carrà che canta ancora “A far l'amore comincia tu” (e ce vo' un bel coraggio se pensi che ormai avrà du’ secoli netti d'età), Gheddafi che, solo e sconfitto, riscuote giusto le simpatie di Chavez e le mie (ci pensi? Eppure l’aveva detto Elio che il Ghed “non è di grande compagnia / ma è il più simpatico che ci sia”; lo vedi alla fine che aveva ragione?), l’ultimo scudetto che manco so più chi l'ha vinto, la moda che fa tendenza, l'arrivo di trecento milioni di immigrati previsto per domani.
Tutte cose di cui ho sentito parlare oggi e di cui già in questo preciso momento non ricordo più nulla.
Vado nell’altra stanza, infilo una cassetta nei meandri del lettore perché il PC non funziona e accendo la baracca.
A un certo punto, come dice la Nannini, mi sorprendo: vedo l’attacco in bici di uno che non c’è più da sette anni e che dall’ultima volta che ha vinto ne sono passati dieci. Eppure mi metto a saltellare sul letto come un bambino, come se quello che sto vedendo avvenisse ora, adesso, come se stessero correndo una tappa del Tour questa sera. Per un attimo dimentico che il Tour quest’anno l’hanno già corso e mi ritrovo a domandarmi se non debbano ancora correrlo.
Intanto Pantani è a tutta ed è scattato sgranando il gruppo. Lo seguo fremendo come se la gara fosse in diretta. Alla fine la vincerà, quella tappa, anche se quel disgraziato di Armstrong, non contento di aver vinto il Tour per sette volte, al traguardo andrà pure a dire che quella vittoria gliel'aveva regalata. “Dai, Pantà, non je la fa' passà liscia” mi dico furibondo. E infatti il Pirata liscia non gliela fa passare, un paio di giorni dopo (ma è sempre adesso) lo stacca su un’altra salita e a quel punto potrei ritenermi soddisfatto. Ma c’è ancora una tappa di montagna da fare e mi viene quasi da piangere quando, dopo aver visto Marco scattare a 120 km dall'arrivo, lo vedo raggiunto quando ne mancano 60 e staccato alla fine. Però non mi tolgo dalla testa quel momento in cui ho esultato vedendolo andare all'attacco e mi son messo a fare il diavolo a quattro come già l’avevo fatto, dieci anni fa, quando tutto è risuccesso di nuovo.

Devid Antoleariu

giovedì 25 agosto 2011

La Corsia del Disonore

Vorrei rassicurare tutti i lettori riguardo ad una tematica che ci ha tenuto incollati ai media e ha tolto il sonno ai più (certo, sai che scomodità dormire con un televisore appiccicato sulla fronte?). Orbene, mettiamo un punto e tiriamo un sospiro di sollievo, ché i nostri dubbi sono dissipati: non c'è alcuna relazione fra la guida sulla corsia di destra e la sterilità.
Il risultato proviene da una recente ricerca condotta dall'ISES e che ha riguardato un panel di oltre 5000 persone, distribuite in modo uniforme sulla popolazione dai 18 a salire, ambosesso (in modo mutualmente esclusivo), e tenute sotto controllo costante per registrare eventuali cali nella reattività sessuale.
Connazionali, non abbiate timore: possiamo riappropriarci di una tale comodità, almeno fino a quando Voyager non allineerà le linee di mezzeria a Rennes Le Chateau.

Anton Gardner

mercoledì 24 agosto 2011

Richiudete Quella Porta

Finalmente apprendiamo da “La Stampa” un caso di buona amministrazione: si è dato corso alla norma più intelligente del Codice della Strada, l'articolo 158, comma 4, il quale recita «Durante sosta e fermata il conducente deve adottare le opportune cautele per evitare incidenti ed impedire l'uso del veicolo senza il suo consenso.
Sanzioni previste: da 23 a 92 euro per i motorini, da 39 a 159 per «i restanti veicoli».
Risultato: a Cuneo sono stati multati 5 autisti per aver lasciato l'automobile senza averla chiusa a chiave.

Dopo anni passati a sentire filippiche contro le norme Europee, ree di occuparsi della lunghezza dei cetrioli, inauguriamo una nuova rubrica: le norme italiane.

Pensiamo a questo art. 158, c.4, e facciamone una breve analisi illogica.
1) “durante sosta e fermata”. Come noto a tutti gli automobilisti (ma non al legislatore) per “fermata” si intende la sospensione momentanea della marcia anche se in area ove non sia ammessa la sosta, per esigenze di brevissima durata. Durante la fermata il conducente deve essere presente e pronto a riprendere la marcia. Se ne deduce che il conducente resti nell'abitacolo o nelle sue immediate vicinanze. Come può qualcuno insinuarsi nell'abitacolo e utilizzare il veicolo senza il consenso dell'autista seduto alla guida? Ai lettori e ai vigili urbani l'ardua sentenza;
2) il Burocratese contro cui si combatte da decenni è vivo e lotta con loro (i VVUU). Se il senso della norma è “chiudere a chiave”, il burocratese traduce “adottare le opportune cautele per evitare incidenti e impedire l'uso del veicolo senza consenso.”
3) la norma si costruisce sul rovesciamento del buon senso e si struttura come un illecito amministrativo di rischio: si viene puniti non perché si produca il risultato dannoso (l'auto che ruzzola per la strada), ma per aver solo disposto le condizioni perché ciò possa verificarsi. Eppure, c'è un leggero salto logico: il comportamento che determina la caduta dell'auto, non è la mancata chiusura a chiave dell'auto, ma l'aver disinserito la marcia e il freno a mano. In pratica per non dover punire un criminale che ipoteticamente si insinui nelle auto e le scaraventi per una discesa, si punisce il conducente che ha solo chiuso la portiera senza premurarsi di chiuderla a chiave. Che succederà poi se, chiuse le portiere a chiave, si sia dimenticato il finestrino abbassato? Multa perché il criminale potrà ugualmente insinuarsi? O niente multa perché le porte sono state chiuse a chiave? Ma poi, se si devono adottare tutte le opportune cautele, sarà veramente sufficiente solo chiudere a chiave la macchina? Cosa potrebbe succedere se il buontempone di passaggio sfondasse il finestrino e disinserisse la marcia ed il freno a mano? La stessa cosa: non si capisce perché chi sia così pazzo, o criminale, da tentare di aprire tutte le portiere fino a trovarne una aperta per far schiantare quell'auto, debba fermarsi davanti una portiera chiusa senza rompere il vetro e mettere in pratica il proprio piano. Ma allora, sarà ancora colpa del padrone dell'auto: infatti, sarebbe colpa sua non aver posto dei sassi contro le ruote per evitare la discesa dell'auto. Ma anche i sassi possono essere facilmente spostati dal nostro matto; allora l'autista dovrebbe accertarsi di fissare al suolo gli stessi sassi... Insomma, o questa norma non ha alcuna utilità pratica, o spinge all'infinito gli obblighi di cautela...
4) Quali verifiche dovranno fare i VVUU? Beh, prima di tutto dovranno verificare il grado di pendenza della strada, e poi dovrebbero tentare di aprire le portiere di tutte le auto, altrimenti come potrebbero verificare l'infrazione della norma? Non a caso tale norma, finora, non aveva mai trovato applicazione. E del resto, abbondano le storie di automobili precipitate per le strade perché, lasciate aperte, dei simpatici passanti le hanno aperte, ed hanno tolto freno e marcia... Non dimenticate: tutto ciò potrebbe verificarsi secondo il legislatore anche quando l'auto è in fermata, dunque con il conducente presente.

C'è però un lieto fine. Uno dei 5 multati è riuscito a farsi annullare la sanzione: ha dimostrato che la portiera era stata forzata pochi giorni prima dai ladri, presentando la fattura del meccanico. Impossibile chiudere quell’auto. Ciliegina sulla torta: un autista che disponga di un'auto perfettamente efficiente, ma che dimentichi occasionalmente di chiuderla a chiave, si becca una multa. Un autista che circola con una macchina che non potrà essere mai chiusa non solo può continuare a circolare, ma non paga neanche la multa.

Si attendono leggi per punire coloro che non chiudono la porta di casa o le finestre, così incentivando il dilagare dei furti e delle successive ricettazioni.

Mirabò

martedì 23 agosto 2011

Adesso Casta!

Non lamentiamoci per le scorte della casta e per le caste di scorta (calciatori scioperati scioperanti, squadre di clàbbe e di cleb che forse pagheranno al posto loro, personaggi dello spettacolo, ecc.): in fin dei conti il fatto di vivere in Italia ci ha evitato una sorte ben peggiore, specie se penso alla figura del cognato, messa in risalto da Anton e già assai importante nel Meridione, dove spesso si terminano i discorsi importanti salutando questa particolare categoria di parenti che, oltre al resto, dà ottimi numeri del lotto in sogno, ma che in India è molto più in auge che da noi.
Tant’è vero che, nella lingua ufficiale di quel Paese, il termine “cognato” ha una carica affettiva fortissima, pari a quella del nostro fratello, e si traduce con sei/otto termini a seconda che per cognato si intenda il fratello minore della moglie, quello maggiore, il marito della sorella maggiore, di quella minore, il marito della sorella della moglie ecc. ecc. senza contare che, se si tratta di una cognata anziché di un cognato, le parole cambiano e conseguentemente il numero delle traduzie possibili raddoppia.
Ne deriverebbe che, se fossimo indiani, sborseremmo ancora più quattrini per le gomme di scorta del fratello della moglie della sorella del marito, o per la sorella minore del marito della cognata che non sta da noi ma nell’altra casa, per tacere poi dei bagni gratuiti nel Gange, l’ora di meditazione e di yoga, le auto blu se si tratta di deputati del PDL (Ford Escort, in ogni caso) e le auto rosse per quelli del PD, sempre in attesa che Fini e i suoi amichetti fuoriusciti scelgano il colore della vettura perché ancora non s’è capito se rientreranno nelle file del Berlusca o resteranno in disparte.
Insomma, nel complesso ci è andata pure bene, e se i vantaggi della casta non si estenderanno anche ai cugini di terzo grado potremo finalmente uscire dalla crisi fra quindici/vent’anni. E senza neppure dover fare sacrifici per restare nell’Unione Asiatica.

Mario Kraus

lunedì 22 agosto 2011

L'inguine all'Astice

In programma al Lido di Venezia dal 31 agosto al 10 settembre, la 68esima edizione della Mostra del Cinema ha in calendario titoli parecchio "caldi". Manco a farlo apposta, spicca la presenza di Monica Bellucci, la quale già al Taormina Film Festival aveva messo le mani avanti confessando: "Al cinema non mi piace fare la brava ragazza". La dichiarazione è stata poi sottoscritta da un amico di vecchia data che ha fatto sapere: "Effettivamente da quando la conosco ha costellato di cingomme e caccole le poltrone dei cinematografi di mezzo Stivale".

Anton Gardner

domenica 21 agosto 2011

I Segreti della Casta

E sì che Spider Truman ci ha infinocchiato per bene. Quasi 400.000 iscritti alla sua pagina Facebook e altrettanti follower dell'unico sito mondiale a contenere più banner pubblicitari di Mediashopping.it.
L'autore del blog continua imperterrito, in modo oramai fastidiosamente palese, o meglio palesemente fastidioso, ad allungare il brodo granulare nella speranza di racimolare un manciata di lettori in più. In due mesi si è parlato di scorte per il politici, auto blu con pneumatici talmente privilegiati che - vergogna! - possono vantare anch'essi una ruota di scorta, tanto paga Pantalone; poltronissime per i cugini dei politici, trasporti gratis per cognati dei politici e rispettive famiglie, sconti sui contratti di telefonia mobile degli amici dei cognati dei politici, privilegi variegati per i cognati degli amici dei cognati dei politici (a rischio ricorsione), ma dei segreti della Casta ancora niente. Attendiamo fiduciosi.

Anton Gardner

sabato 20 agosto 2011

Immagini Sagre

Anche quest'anno enorme successo di pubblico per l'undicesima edizione della Festa delle Fiche, in onda il 16 agosto a Salve (LE). Come da copione, migliaia di appassionati si sono riversati nelle campagne salentine per assaporare le ricette tradizionali a base del gustoso frutto settembrino. Il programma dei festeggiamenti ha superato ogni aspettativa in termini di creatività e delicatezza, eppure vuoi per l'immanente crisi economica, vuoi per un problema tecnico-logistico, la madrina d'onore Giorgia Palmas non ha potuto prendere parte alla manifestazione; si è ripiegato quindi su 100% Brumotti, seppure anche lui fino all'ultimo momento fosse in bilico; almeno fino a quando, con buona pace di tutti, ha deciso di scendere dalla bicicletta.

venerdì 19 agosto 2011

Usciamo il Buon Senso

Anziché rivolgermi all’Accademia della Crusca, mi rivolgerò più modestamente a Mario Kraus, che nel suo intervento voleva entrare il cane e uscire il gatto senza incorrere in errori di grammatica.
Caro il mio littizzettofilo, se c’è una virtù che mi contraddistingue è quella di capire tutto e tutti: capisco quelli che affogano i salvagenti, quelli che giocano a scacchi col morto, quelli che mandano a letto i bambini senza colazione e persino quelli che abbandonano il cognato in autostrada, ma quelli che dicono “esci il cane”, no. È una questione di buon gusto, che cappero: quando l’altro giorno un mio amico mi ha detto al telefono “Ho uscito il cane”, ho sentito le orecchie che stridevano e il sangue arrestarsi manco si fosse trovato davanti a uno stop. E bada che gliel’ho pure fatto notare: niente, è stato come parlare al sottoscritto quando gioca a Pornotetris; l’amico Fritz ha continuato imperterrito a uscire cani, scendere valigie e salire i sacchi della spesa senza ritegno, benché per il resto parli in ottimo italiano.
Indi per cui, anziché rivolgerci all’Accademia di cui sopra, rivolgiamoci piuttosto al buon senso e facciamo un favore al nostro udito e alla nostra lingua: riprendiamoci pure il passato remoto, ingiustamente lasciato al Sud, e buttiamo questo uso strampalato dei verbi al cane, invece di uscirlo.

Devid Antoleariu

mercoledì 17 agosto 2011

Esci il Cane, Scendi il Gatto

Chiedo udienza all’Accademia della Crusca per sottoporle un caso increscioso di discriminazione linguistica: mentre in francese è perfettamente legittimo uscire la macchina da un garage o salire una valigia per le scale, in italiano caschiamo dai tremila e strabuzziamo gli occhi quando sentiamo qualcuno dire che ha uscito il cane anziché portarlo fuori, e magari l’ha anche pisciato. Insomma, nella nostra lingua vale lo slogan “no intransitivo no parti”, ma soprattutto no porti, e men che mai le bestiole domestiche a spasso.

Al nord abbiamo francamente commesso un sopruso, facendo sparire il passato remoto dall’italiano e rendendolo quasi una marca di meridionalità. Ora propongo uno scambio riparatore: visto che abbiamo imposto il passato prossimo anche quando non ci vorrebbe (“Ieri andai”, se sono già tornato, è giustissimo), lasciamo salomonicamente che il sud ci imponga l’uso transitivo dei vari uscire, entrare, salire, scendere per rimettere in pari la faccenda. Magari nella prossima finanziaria, visto che ormai ci facciamo entrare dentro, anzi ci entriamo dentro di tutto.

Mario Kraus

mercoledì 10 agosto 2011

Venticello de Rom

In un picciolo Stato che trouauasi all’interno della cittade capitale della natione italiana, che etiandio appellauasi “Roma capoccia”, un Papa parlaua sovente di accoglientia et exortaua li cittadini de Roma a non rigettare li estranii ivi giunti per via di imbarcationi et per via di terra, hauendo tuttavia ben cura de non riceuere manco per isbaglio nel suo Stato alcuno che provenisse da nattioni fuore de la Comunitade europea, fatti salui taluni suizzeri che li fungeuan da guardie. Essemplo preclaro di siffatta coerentia est quello che auuenne in sul finir dell’aprile dell’anno di gratia MMXI, quando un centinajo di rom, che nulla aueua che fare con i Romani, trattandosi di tzigani, e che aueua occupato il picciolo Stato, ne uenne expulso in vertude de li buoni uffizi della Caritas. Il Papa, videlizet Benedictus XVI, ebbe guisa di significare che era loro uicino, ma non obstante li tenne assaj lontani dalla basilica e da ciascun’altra parte de le proprie terrae.


Mario Kraus

martedì 2 agosto 2011

Domande Retoriche

Riprendiamo con estremo piacere un post apparso su questo sito. A quanto pare, la strategia marketing proposta da Milvio Merliscotti e basata su un'attenta e delicata ricerca lessicale ha funzionato ed ora anche altre realtà (fra cui quella di una gioielleria pugliese, in foto) stanno applicando metodo siffatto. Il senso raffinato della campagna si estrinseca nell'estetica ed ancor più nella padronanza semantica che contraddistingue l'autore dei manifesti, il quale svela in un sol motto interrogativo la sua meno interrogativa passione per le domande retoriche.

Scontro Mortale

Un violento scontro tra una bicicletta ed un camion si è verificato ieri sera poco dopo le 18 a Cagate di Sotto (BS) ed è costato la vita ad un Mercedes, 7 anni, targato CX 145 WW. L'autoarticolato stava percorrendo la Statale 16 da Montecarotide verso il propria rimessa. Sembra che avesse raggiunto il centro della carreggiata per svoltare a sinistra in via Filippo Penati, proprio in prossimità del confine tra le province di Brescia e Catanzaro. Dietro di lui proveniva a forte velocità una bicicletta, guidata da un uomo di Lavalolive (NA), che avrebbe tamponato il camion scaraventandolo contro un mezzo pesante dei trasporti eccezionali che procedeva, in colonna con una mietitrebbia, nel senso di marcia opposto. L'urto è stato violentissimo e per il Mercedes non c'è stato niente da fare. Sia il guidatore della mietitrebbia sia il ciclista si sono precipitati per portare soccorso ma ogni tentativo di risollevare il camion è risultato inutile. I sanitari del 118, immediatamente giunti sul posto dall'ospedale di San Pangasio, non hanno potuto far altro che constatare il decesso del mezzo pesante, la cui scocca è rimasta a lungo sulla carreggiata in attesa del via libera per la rimozione da parte del magistrato.