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venerdì 19 gennaio 2007

La grammatica del Crespo

Girando qua e là per le grammatiche, alcuni vi diranno che i nomi dei popoli non vogliono la maiuscola, altri vi diranno che la vogliono. Tsk tsk. Nessuno dei due pareri è quello giusto. Il fatto è che non la meritano. Ne hanno fatte di tutti i colori e conseguentemente non vedo il perché dovremmo accordargli quest’alto privilegio. Mi si dirà che, a seguir questo ragionamento, se ne dedurrebbe gli inglesi hanno un concetto migliore della gente e delle nazionalità, perché mettono in maiuscolo pure il nome delle lingue. Però non significa niente: se è per questo concedono la maiuscola anche ai mesi e ai giorni della settimana, che non si sono distinti mai in alcunché. E poi noi non siamo inglesi né dipendiamo da loro, quindi non c’è motivo d’uniformarsi a tutto quanto provenga dal mondo anglofono. Diremo quindi giustamente: gli italiani (o gl’italiani), i tedeschi, i francesi, gli arabi, i russi, gli americani, i neozelandesi, i persiani, gli israeliani, gli scozzesi, gli inglesi, i malesi, i giapponesi ecc. Al massimo possiamo fare un’eccezione in casi rarissimi del tipo “gli Italiani come Dante, i Russi come Pushkin, gli Austriaci come Mozart (ma qui sarebbe più corretto dire “i Tedeschi”, perché tale Mozart si sentiva), mentre per gli individui infimi dovremmo escogitare qualcosa che sia inferiore alla semplice lettera minuscola: i _ussi come Stalin, i _edeschi come Hitler, i _alestinesi come Arafat e via abbassando.
Mario Kraus

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