Geppi Cùcciari, Luciana Littìzzetto, Teresa Mànnino, Lella Costa… Che cos’hanno tecnicamente in comune queste comiche stagionali e stagionate? Semplice: sparlare di noi (“Noi donne abbiamo un problema. A parte gli uomini, ovviamente”: per questa frase avrei un commento di due sole parole, ma lasciamo perdere, ndMK). Una volta ho anche aperto un libro della Litti prendendo tre pagine a caso: tutte e tre le pagine schizzavano odio e acidume nei confronti del genere umano di sesso maschile.
Ora immaginatevi per tre secondi un uomo che invece ironizzi sulle donne, ma che ironizzi sul serio, non per fare autosatira sugli uomini alla maniera di Raul Cremona: verrebbe cacciato dallo studio a furor di popolo dopo neanche un minuto di spettacolo. Ne consegue logicamente che nessuno oserebbe mai prendere in giro le donne pesantemente come fanno le quattro signore succitate, pena l’uscita perenne dai palinsesti televisivi, l’ostracismo senza appello, l’accusa schiacciante di maschilismo.
Ora immaginatevi per tre secondi un uomo che invece ironizzi sulle donne, ma che ironizzi sul serio, non per fare autosatira sugli uomini alla maniera di Raul Cremona: verrebbe cacciato dallo studio a furor di popolo dopo neanche un minuto di spettacolo. Ne consegue logicamente che nessuno oserebbe mai prendere in giro le donne pesantemente come fanno le quattro signore succitate, pena l’uscita perenne dai palinsesti televisivi, l’ostracismo senza appello, l’accusa schiacciante di maschilismo.
Mario Kraus