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domenica 16 ottobre 2011

domenica 9 ottobre 2011

Benigni col Berlusca

Strepitosa ospitata di Benigni dalla Dandini a “Parla con me”, l’estrosa trasmissione che ieri è finalmente ripresa a furor di popolo: il popolare comico toscano, in grande spolvero dopo una lunga assenza dai palinsesti televisivi, ha intrattenuto per mezzora il pubblico sul senso dell’unità nazionale e sulle boutades di Berlusconi, ribattezzandole argutamente “boutanades” con gran sollazzo del pubblico.
L’idea più spiritosa è stata però il nuovo nome che Benigni ha suggerito di dare al PdL, ovvero “Forza Gnocca”: una stoccata che ha fatto piangere la gente dalle risate e ha perfino ricevuto il plauso del segretario del PD Bersani, il quale l’ha definita una battuta “puntuale e sferzante”. Insomma, grande ritorno doveva essere e grande ritorno è stato.

Gian Maria Antonietta Berlinguer

martedì 4 ottobre 2011

Secessionista Siempre

Salve. Sono Mario O’Mar Righetti, 36 anni, segno dell’Acquario ascendente Pesci. Sono un roman-torinese o torines-romano che dir si vògliola e sì, sì, sì, sono secessionista al quadrato, con buona pace della collina. Sono secessionista da vent’anni suonati (lo dico per evitare che mi si accusi di stare salendo adesso sul carroccio del perdente) e lo sono non perché voglia effettivamente separare l’Italia in tre o quattro tocchi (se devo dirla tutta non me ne frega niente, lasciamola pure così), ma perché mi sono stufato di assistere ad attacchi contro partiti innocui come la Lega Verde o il Partito dei Pensionati in Cassa Integrazione. Stufo, ma proprio stufo marcio. Mai che attacchino, dico io, il Partito Democratico Squatterista Italiano o l’Italia dei Balordi, o ancora Rifondazione Abusivista, ovvero quelle fazioni che, non appena un leghista scende inoffensivamente in piazza, gli scatenano addosso un putiferio della malora andando a tirar sassate a lui e alla polizia. Proprio loro, i democratici di nome e di misfatto, quelli che fanno amorevolmente sapere che “se Silvio non se ne va ci scappa il morto”, non sono stati toccati nemmeno con un fiore dal napoletano in omaggio, il quale se n’è stato per l’appunto ben zitto quando è venuto il loro turno. Capisco, l’intimidazione dipietrana dev’essere una versione riveduta e scorretta dei vari “Si dimetta”, “Faccia un passo indietro” e via invitando, quindi non vale neppure la pena di soffermarsi su queste inezie, ma non è possibile che le velleità leghiste, ormai reiterate senza esito da vent’anni a questa parte, siano più degne di timore di quanto non lo siano i morti cercati e a volte anche trovati da questi sinistri soggetti.

Mario O’Mar Righetti in Kraus